Alimentazione

Birra: ecco perché la puoi bere tranquillamente ogni giorno

Il 4 agosto è la giornata mondiale di questa bevanda. La nutrizionista spiega perché questa bevanda provoca gonfiore addominale (ma non ingrassa) e come mai fa bene al cuore se bevuta con moderazione

La birra è tra le bevande più amate, soprattutto in estate. È realizzata con soli quattro ingredienti di base, cioè

  • acqua,
  • luppolo,
  • malto d’orzo,
  • lievito.

Quali sostanze contiene?

Contiene una buona dose di vitamina B6, fondamentale per un sistema immunitario in salute, e B12, coinvolta nella produzione dei globuli rossi e nel corretto funzionamento del sistema nervoso. «Non solo: in questa bevanda ci sono fibre, utili per la digestione e il transito intestinale, e polifenoli, sostanze antiossidanti che non solo prevengono l’invecchiamento cellulare ma svolgono anche un ruolo importante per potenziare la microflora intestinale “buona”» spiega la nutrizionista Chiara Manzi, autrice del libro Cucina Evolution BuonaDaVivere! In forma senza dieta (edito da Art Joins Nutrition Editore).

Gruppo San Donato

Non fa ingrassare

Quante volte avete sentito dire che la birra faccia lievitare la cosiddetta “pancetta”? «In realtà, di per sé la birra è poco calorica: 100 ml di prodotto, infatti, contiene meno di 50 calorie. Attenzione, però, alla bevanda che acquistiamo: spesso alcune birre, specialmente quelle artigianali o molto particolari, hanno un’aggiunta di zucchero o caramello (che tra l’altro dona un bel colore ambrato), diventando così molto caloriche. Il consiglio, quindi, è di leggere sempre l’etichetta dove, per leggere, devono essere inseriti tutti gli ingredienti» suggerisce Manzi.

È vero, la birra gonfia

Spesso, dopo aver bevuto un bicchiere di birra, si avverte un fastidioso gonfiore addominale. Come mai? «Ciò accade perché gli alcolici e le bevande gasate, se assunti in quantità eccessive, “scombussolano” il microbiota intestinale, favorendo la proliferazione dei batteri “cattivi” che provocano questo disturbo» avverte la nutrizionista. «Il gonfiore, però, è causato anche dalla fermentazione dei cereali della birra nello stomaco e dall’ingestione di troppa aria contenuta nella schiuma» ricorda Manzi.

Alleata del colesterolo buono

Una birra (piccola) al giorno mantiene i livelli di colesterolo “buono” (HDL) elevati: ciò apporta notevoli benefici alla salute, come la possibile prevenzione di disturbi cardiovascolari. A dirlo sono i ricercatori della Pennsylvania State University con uno studio condotto in Cina e presentato alla American Heart Association’s Scientific Sessions 2016: dopo aver preso in esame circa 80.000 cinesi adulti nell’arco di sei anni, si è scoperto che coloro che consumavano moderatamente alcolici presentavano livelli di colesterolo buono più alti rispetto a chi non beveva alcunché. Inoltre, è emerso che i parametri di HDL diminuivano più lentamente con un consumo proprio di birra più che di vino.

Fa bene al cuore

Secondo uno studio dell’Università di Harokopio, in Grecia, pubblicato sulla rivista Nutrition, bere birra fa bene al cuore. «Tutto merito degli antiossidanti, contenuti in grande quantità: queste sostanze rendono più flessibili le arterie e migliorano la circolazione e il sistema cardiovascolare» spiega la nutrizionista Chiara Manzi.

Aiuta l’intestino

La birra fa bene all’intestino, anche se dobbiamo stare attenti alle quantità, perché troppo alcol fa male.  Una ricerca dell’Università di Dalian in Cina ha dimostrato che può essere più efficace degli integratori che contengono probiotici. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Frontiers in Nutrition.

Scoperte le molecole “anticancro” derivate dal luppolo

Il luppolo della birra è finito sotto ai riflettori grazie a un importantissimo studio tutto italiano. L’IRCCS MultiMedica di Milano, l’Università di Pisa e l’Università dell’Insubria di Varese hanno condotto una ricerca, pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Medicinal Chemistry, che ha portato alla scoperta di nuovi derivati di sintesi dello Xantumolo – molecola contenuta nel luppolo della birra appunto – in grado di contrastare l’angiogenesi, il processo di proliferazione dei tumori.

Servono ancora nuovi studi

Queste molecole “anticancro” privano le cellule tumorali dei “viveri” dei quali si nutrono, inibendo i meccanismi grazie ai quali si procurano ossigeno e si diffondono nell’organismo. «Lo studio apre la strada per lo sviluppo futuro su più ampia scala di analoghi sintetici dello Xantumolo da sperimentare come possibili agenti chemiopreventivi» commenta Adriana Albini, direttrice del laboratorio di Biologia Vascolare e Angiogenesi di MultiMedica.

Attenzione a berla dopo l’allenamento

Sebbene contenta vitamine e sali minerali, importanti per il recupero fisico post-allenamento, attenzione a bere birra dopo aver praticato attività fisica: «se siamo a stomaco vuoto, infatti, l’alcol viene assorbito molto più velocemente e arriva direttamente al cervello, causando un effetto narcotizzante e favorendo la distruzione delle cellule cerebrali. Non solo. L’alcol interferisce anche con le scorte energetiche muscolari e contribuisce a disidratare l’organismo» conferma Manzi. Tuttavia la birra si può bere dopo aver fatto sport, ma è necessario inserirla all’interno di un pasto completo.

Quantità consigliate

«Si consiglia di consumare birra all’interno dei pasti e la quantità consentita è di 330 ml per le donne e 660 ml per gli uomini se è l’unica fonte di alcol» conclude la nutrizionista.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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