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Fiorello: «Lo sport è la mia medicina, dopo i 50 anni ho iniziato ad assumerla tutti i giorni»

Più di dieci anni fa, su suggerimento del suo cardiologo, il conduttore ha smesso di fumare, modificato la dieta e soprattutto ha iniziato a praticare attività fisica quotidiana. Oggi mi sento in forma e il movimento mi mette ancora più di buon umore

Si definisce «un pigro con la necessità di restare attivo» e assicura che la mattina, anzi all’alba, quando è ora di alzarsi per raggiungere il «glass» di Viva Rai2!, al Foro Italico di Roma, è lui che sveglia la sveglia. «Sono molto mattiniero, provate a parlare con me alle quattro del mattino: sono imbattibile!». Non è difficile credere alle parole di Rosario Fiorello, la cui verve è nota a tutti fin dai tempi di Karaoke e Festivalbar (condotto per la prima volta nel 1993, quando ricevette un Telegatto come personaggio rivelazione dell’anno) e che ancora oggi, dopo innumerevoli programmi televisivi, spettacoli, personaggi, canzoni, film e svariati Sanremo, non si è scalfita.

Anzi: ridente, caloroso – e anche un po’ rumoroso – Fiorello in diretta tra le 7 e le 8 del mattino su Rai2 è più forte di una tazza di caffè e tonificante come una corsetta all’aria aperta. Merito delle endorfine, quelle sostanze che il corpo produce quando si ride e quando si pratica sport. Il segreto di Fiorello? Fare entrambe le cose, tutti i giorni: la prima da sempre, la seconda da quando ha compiuto 50 anni, nonostante la passione per lo sport (il calcio, ma soprattutto il tennis) la nutra fin da piccolo.

Gruppo San Donato

Fiorello, lei ha iniziato a lavorare, viaggiando, da giovanissimo, con l’animazione nei villaggi, gli spettacoli teatrali, la radio. Qual è il primo sport che ha praticato da bambino?

«Ho giocato a calcio per tutta l’infanzia, l’adolescenza e oltre (dal 1990 fino al 1997 ha fatto parte della Nazionale Cantanti capitanata da Gianni Morandi, ndr) perché la mia famiglia non poteva permettersi altro. Quando ero in campo l’allenatore mi diceva sempre: “Fiorello, tu dovresti andare in un circo e fare la foca”, perché non volevo mai passare la palla!».

E invece qual era lo sport dei suoi sogni?

«Ho sempre desiderato giocare a tennis. Durante i miei spettacoli ho spesso raccontato di quando da ragazzo andai al circolo di tennis di Augusta – dove vivevamo perché mio padre, che era un finanziere, era stato trasferito lì – e presi informazioni sul costo del corso e di tutto il necessario per seguirlo, quindi iscrizione, lezioni, racchetta, divisa… Quando portai il foglio a casa, mio padre lo lesse con attenzione, poi si rivolse a me con dolcezza e disse: “Figliolo, decidi: o giochi a tennis o mangiamo!”. Ne presi atto, ma crescendo non ho mai abbandonato l’amore per le racchette».

Infatti ormai lo pratica da svariati anni, insieme ad altre attività, quasi tutti i giorni.

«Sì, adoro giocare a tennis e nei periodi più tranquilli aggiungo spesso una camminata veloce o un giro in bici, mentre non amo correre. Sia con la bicicletta che a piedi, solitamente percorro una decina di chilometri. Le location ideali in cui farlo per me sono i meravigliosi parchi cittadini, come Villa Borghese a Roma, lungo la costa nelle città di mare, ad esempio a Sanremo, oppure nei centri storici di altre località in cui mi trovo per lavoro. Mentre cammino o pedalo trovo ispirazione nella bellezza dei luoghi, che diventano non solo delle strade in cui mi sto allenando, ma anche un’occasione per godere dell’aria aperta e dei paesaggi».

Quando ha capito l’importanza dello sport praticato quotidianamente?

«Da quando ho compiuto 50 anni e a una visita di controllo il cardiologo mi consigliò di smettere di fumare, modificare la dieta e fare attività con costanza, ogni giorno. Ho seguito subito le sue indicazioni: il corpo umano ha bisogno di movimento perché una regolare attività fisica aiuta a diminuire il rischio di patologie e ha effetti positivi sulla salute psichica».

E lei come si sente dopo aver fatto sport? Nota miglioramenti nei confronti di fisico e mente?

«Mi sento più energico e sveglio a causa dell’attivazione del sistema nervoso. So che l’esercizio fisico stimola la produzione di endorfine, che agiscono come analgesici naturali e migliorano il mood, creando una sensazione di benessere e felicità: ecco il mio segreto! A livello fisico, invece, nel 2013 ho avuto un’ernia, ma si è tutto risolto e oggi pratico senza problemi gli sport che mi piacciono».

Il suo amico Novak Djokovic in un’intervista ha detto che gli piacerebbe giocare con lei a golf: si vede golfista?

«Ho provato a praticarlo, ma non mi ha appassionato. Potrei proporre a Novak una sfida a ping pong, o meglio ancora a tennis, ma lui dovrebbe giocare bendato!».

Ascolta musica mentre si allena?

«Certamente, mi dà energia extra e motivazione. Vario molto i generi, ma quella che mi aiuta di più è la musica ritmica».

La sveglia di Viva Rai2! ha modificato in qualche modo la sua routine sportiva?

«No, anzi, quando rientro dal lavoro capita spesso che mi alleni, anche solo per sgranchirmi un po’ e trovare nuove idee».

Quello appena passato è stato il suo quarto Sanremo: a forza di salire sul parco dell’Ariston si invecchia o si ringiovanisce?

«“Sanremo si ama”, recitava quest’anno lo slogan della kermesse. E, quindi, l’amore non invecchia mai. Rigenera. Rimette in vita».

Il 16 maggio compie 64 anni, come festeggerà?

«L’impegno è quello di arrivare a maggio con le giuste energie, con tutta la vitalità che la famiglia e il lavoro mi danno. Poi, in genere non amo le sorprese, ma l’anno scorso per il mio compleanno, mia figlia Angelica (avuta dalla moglie Susanna Biondo nel 2006, ndr), a mia insaputa, mi ha fatto gli auguri dal glass di Viva Rai2! intonando Io vagabondo dei Nomadi, una delle nostre canzoni preferite. Chissà questa volta…».

In America gli over 60 dinamici e in forma vengono definiti longennials: si sente un longennial?

«Sono senza dubbio una persona dinamica. Viva i longennials!».

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Giulia Masoero Regis

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, sito e giornale, e altre testate di divulgazione scientifica. Laureata in Scienze Politiche, Economiche e Sociali all'Università degli Studi di Milano, nel 2017 ha vinto il Premio Giornalistico SID – Società Italiana di Diabetologia “Il diabete sui media”; nel 2018 il Premio DivulgScience nel corso della XII edizione di NutriMI – Forum di Nutrizione Pratica e nel 2021 il Premio giornalistico Lattendibile, di Assolatte, nella Categoria "Salute". Dal 2023 fa parte del comitato scientifico dell’associazione Telefono Amico Italia.
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