Un semplice test del sangue per l’ovaio policistico, che dà risultati appena venti minuti dopo averlo eseguito. L’esame individua questa sindrome che colpisce il 10% delle donne nel nostro Paese. Porta ad avere:
- mestruazioni abbondanti o irregolari,
- acne,
- problemi nel concepimento (è una delle principali cause dell’infertilità femminile),
- aumento di peso,
- crescita di peli sul viso, sul petto e sulla pancia.
Al momento questa sindrome è incurabile e i trattamenti servono solo ad alleviare i sintomi.
In questo articolo
Test del sangue per l’ovaio policistico: come funziona?
Il test si chiama Elecsys Anti-Müllerian Hormone Plus test — or AMH Plus e viene già usato per misurare la fertilità femminile. Questo ormone è prodotto dalle cellule nelle ovaie, ma anche dalle cisti che compaiono con la sindrome dell’ovaio policistico.
Perché si sviluppa l’ovaio policistico?
La sindrome dell’ovaio policistico si sviluppa quando le ovaie cominciano a rilasciare un eccesso di androgeni, ormoni maschili come il testosterone, che il corpo delle donne produce anche in condizioni normali, ma in piccole quantità.
Questi ormoni rilasciati in grandi quantità causano la comparsa di decine di piccole escrescenze che somigliano a cisti, che ricoprono la superficie delle ovaie. Queste cisti sono piene di uova non mature che non sono state rilasciate. La condizione riduce l’ovulazione: da qui i problemi di fertilità.
Non se ne conoscono ancora le cause, anche se sembra esserci un problema di ereditarietà.
Test del sangue per l’ovaio policistico: perché un esame veloce è cruciale
Una diagnosi precoce è particolarmente importante, anche perché la sindrome dell’ovaio policistico aumenta il rischio di diabete di tipo 2, perché colpisce la capacità del corpo di produrre insulina. Sappiamo però che un terzo delle pazienti riceve la diagnosi almeno due anni dopo la comparsa dei sintomi.
Al momento attuale la diagnosi avviene proprio attraverso l’analisi dei sintomi lamentati. Lo specialista poi sottopone in ospedale a un test con ultrasuoni. Le onde sonore sono poi convertite da un computer in immagini per identificare la presenza della sindrome. Si tratta di un esame invasivo e fastidioso.