La mattina non è sempre facile ritagliarsi dieci minuti di serenità per fare una vera colazione. La sveglia che non suona, la camicia da stirare, i bambini da portare a scuola, gli appunti da ripassare in vista di un appuntamento di lavoro importante. Ecco che a mala pena avanzano 30 secondi netti per un caffè al volo bevuto in piedi mentre ci si abbottona la giacca. Male, anzi, malissimo. Chi salta la colazione ha le arterie che invecchiano prima del tempo. Lo dimostra uno studio condotto tra Spagna e Stati Uniti, e pubblicato su Journal of the American College of Cardiology (JACC).
L’indagine
I ricercatori hanno selezionato 4.000 spagnoli di entrambi i sessi tra i 40 e i 54 anni che non presentavano alcun problema cardiovascolare né patologie renali croniche. Questi volontari sono stati sottoposti ad una serie di esami clinici e sono stati poi interrogati in merito alle loro abitudini alimentari attraverso un semplice questionario al computer. Solo il 27,7% del campione ha dichiarato di fare regolarmente colazione consumando almeno il 20% delle calorie giornaliere. Il 69,4% ha invece affermato di sbocconcellare qualcosa per non uscire di casa a stomaco vuoto, rimanendo sotto il 20% delle calorie giornaliere. Il 2,9% degli intervistati, infine, ha ammesso di saltare la colazione o di bere soltanto un caffè o un succo.
Arterie invecchiate
Incrociando le risposte date nei questionari con i referti degli esami, è emerso che gli specialisti nel “salto della colazione” hanno le arterie che invecchiano prima del tempo, con pareti più rigide e accumulo di placche, i classici segni dell’aterosclerosi. Il loro rischio cardiometabolico è più alto, perché solitamente presentano anche altri fattori che “pesano” sulla salute del cuore. Stiamo parlando di ipertensione, un alto indice di massa corpora, una circonferenza vita più larga, glicemia e grassi nel sangue più alti della norma. Condizioni simili, ma leggermente meno serie, sono state ritrovate anche nelle persone abituate a fare una colazione spartana.
Colazione “spia” dello stile di vita
«Oltre al legame diretto con questi fattori di rischio cardiovascolari – spiega il coordinatore dello studio, Jose L. Penalvo – il salto della colazione è anche un campanello d’allarme che segnala una dieta e uno stile di vita scorretti». Chi salta la colazione, infatti, tende a curare poco la propria alimentazione, e spesso ha cattive abitudini come il fumo e il consumo frequente di alcolici.
Serve un cambio di abitudini
«Il 20-30% degli adulti salta la colazione. Questo trend rispecchia la sempre maggiore diffusione di problemi come l’obesità e i disturbi cardiometabolici», commenta in un editoriale Prakash Deedwania, docente di medicina all’Università della California a San Francisco. «Le scelte alimentari sbagliate spesso vengono fatte già in giovane età e, se rimangono invariate – aggiunge l’esperto – possono favorire l’insorgenza di malattie cardiovascolari nel tempo. Gli effetti negativi del salto della colazione possono essere già osservati nell’infanzia sotto forma di obesità e, sebbene molti di quelli che saltano lo fanno proprio per mangiare meno e dimagrire, in realtà finiscono per mangiare di più consumando più cibi insalubri. Non fare colazione può sbilanciare gli equilibri ormonali e alterare i ritmi dell’orologio biologico. Che la colazione sia il pasto più importante della giornata è stato dimostrato proprio alla luce di questa considerazione».
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