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I trucchi quotidiani
Le nostre mani potrebbero essere considerate un microbioma, esattamente come quello intestinale. In che senso? Nel senso che, al pari del nostro intestino, i nostri palmi e le nostre dita, con cui tutti i giorni tocchiamo una miriadi di oggetti e di persone, sono un ecosistema popolato da miliardi di microrganismi. Questi batteri possono avere un impatto sulla salute umana, specie nella stagione fredda, in cui circolano maggiormente agenti infettivi a trasmissione aerea.
La ricerca
Il microbioma delle mani «è in continuo mutamento» e «ha un ruolo fondamentale nella trasmissione di microrganismi, patogeni compresi, tra persone, animali domestici, oggetti inanimati e ambiente» spiega Noè Fierer del Dipartimento di Ecologia e Biologia Evolutiva presso l’Università del Colorado a Boulder, autore insieme ad altri esperti della “Rassegna sulle ricerche del microbioma della mano” pubblicata su The Journal of Dermatological Science nel 2015.
Il decalogo dell’esperto
Quali sono, quindi, i pericoli e i trucchi per tenere le mani pulite e affrontare la giornata in tutta sicurezza? Ecco il decalogo stilato da Sofidel, azienda produttrice di carta per uso igienico e domestico, con l’aiuto di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano.
1. Non stropicciarti gli occhi
Molte persone, appena sveglie, si stropicciano gli occhi con le mani. Questa, però, non è un’abitudine così corretta. Secondo uno studio della Washington University School of Medicine condotto su un campione di lenzuola, il 18% della biancheria è contaminato da ceppi di Stafilococco aureo, un batterio che può provocare diverse patologie. Per questo motivo, è alto il rischio che le nostre mani, dopo una notte passata tra le lenzuola, abbiano una carica batterica alta. Il consiglio: evita di stropicciarti gli occhi e passa direttamente al lavaggio del viso.
2. Doccia dopo la sveglia
Oltre che essere più rispettosa dell’ambiente perché consuma meno acqua, la doccia è anche più salutare della vasca. L’acqua della seconda, infatti, può diventare un terreno di coltura per diversi tipi di batteri: nel 95% dei casi batteri fecali, nell’81% funghi e nel 34% staffilococchi, i più pericolosi. Lo ha rilevato una ricerca del Dipartimento di Microbiologia dell’Università A&M del Texas.
3. Attento a scarpe, borse e fazzoletti
Il lavaggio a temperature superiori ai 50 grandi e la stiratura sono due processi sufficienti a igienizzare i tessuti. Se invece indossiamo abiti non puliti, perché già indossati nei giorni precedenti, nessun problema, a meno che non abbiate fatto attività particolari (ad esempio, avete sudato molto o li avete indossati da malati). Più attenzione va riservata alle borse e alle scarpe: se riuscite, non portate le scarpe dentro casa, le suole sono un vero ricettacolo di batteri. Per le borse invece, cercate di non appoggiarle a terra fuori casa e prendetele sempre dal manico; se possibile lavatele periodicamente. E in borsetta, preferite una confezione di fazzoletti di carta (da usare una volta sola, non da conservare appallottolati per futuri utilizzi!) al fazzoletto di stoffa, che trattiene i batteri e può facilmente “colonizzare” anche l’interno.
4. Sui mezzi pubblici
puoi reggerti ai supporti
I mezzi pubblici sono un covo di germi e lo sappiamo (scopri qui quali sono i luoghi più sporchi in cui ci imbattiamo, senza saperlo, ogni giorno). Ma forse non sappiamo che la stragrande maggioranza di questi germi sono innocui. Secondo una ricerca della Harvard T.H. Chan School of Public Health, sostegni, sedili e touchscreen dove acquistare automaticamente i biglietti sono popolati da migliaia di miliardi di microbi, sorprendentemente però non pericolosi per l’uomo. Reggersi agli appositi sostegni, quindi, non è più pericoloso per la salute di una normale stretta di mano. In ogni caso, una volta arrivati in ufficio, d’obbligo un passaggio alla toilette per lavarsi le mani prima di mettersi al lavoro.
5. Attento al telefono
dell’ufficio
Computer, telefono, cellulare: sono indispensabili. Ma li pulite mai? Da una ricerca americana emerge che questi strumenti sono veri e propri centri di aggregazione di batteri: su un mouse troviamo 260 batteri per ogni centimetro, su una tastiera 511 e sulla cornetta del telefono ben 3.895! Come mantenerli puliti? Sono sufficienti una salviettina o uno spray disinfettante.
6. Nei bagni pubblici attento
a maniglie e rubinetti
Sembrerà strano, ma nei bagni pubblici o dell’ufficio, ciò che dobbiamo temere meno è quello che in realtà ci crea più fobie da sempre: la tavoletta del water. Rispetto a maniglie e rubinetti, infatti, è innocuo (a meno che non sia visibilmente sporco). Ovvio, non toccare la tavoletta con le mani e, se proprio non riesci a resistere a una pre-pulizia, usa una salviettina disinfettante. Inutili i copriwater, che danno un senso di falsa sicurezza. La barriera più efficace è la nostra cute: è l’organo di maggiori dimensioni del corpo umano (5 chili di peso e 1,5-2 metri di superficie) e funziona da barriera protettiva rispetto all’esterno. Una volta finito, chiudi il copriasse (servendovi di carta igienica pulita) oppure allontanati subito dopo aver azionato lo sciacquone, per non inalare l’aerosol prodotto dal getto d’acqua, che può contenere batteri fecali. Una volta uscito dal bagno, lavati bene le mani e opta per la salvietta di carta monouso rispetto all’asciugatore elettrico: il suo getto d’aria aumenta fino a 40 volte il numero di batteri presenti sulle mani dopo l’asciugatura e potenzialmente può diffondere la contaminazione ad altri utenti. Per preservare l’igiene delle mani appena lavate, il consiglio è di chiudere il rubinetto e di aprire la porta usando della carta come barriera.
7. In pausa pranzo
posate usa e getta
Inutile ricordare di lavarsi le mani prima e dopo avere mangiato, ma ecco qualche consiglio da seguire mentre mangi: usa sempre una tovaglietta monouso, di modo che posate e cibo non entrino in contatto con una superficie che spesso non viene lavata in maniera accurata. Preferisci posate confezionate e tovagliolo di carta usa e getta. Piatti, bicchieri e tazzine, invece, dovrebbero essere “germe-free”, quindi lavate in lavastoviglie a temperatura superiore a 40°. Se invece ti porti una “schiscetta”, attento a dove mangi: lontano dalla scrivania, possibilmente su una superficie precedentemente pulita e disinfettata, e comunque poggiando il contenitore su un tovagliolo di carta pulito.
8. Dopo la scuola si lavano le mani
Nella loro giornata a scuola i bambini entrano a contatto con i compagni, giocano, toccano di tutto, in classe e fuori, durante la ricreazione. Non è un caso, infatti, che per ogni bambino si calcoli più di un’infezione respiratoria all’anno durante l’età prescolare. A scuola i bimbi imparano a lavarsi le mani dopo essere andati in bagno e prima di mangiare, ma anche appena arrivati a casa, è buona prassi ripetere il gesto. Possiamo invogliarli facendolo insieme, cantando una canzoncina o una filastrocca della
durata di 40/60 secondi (tempo necessario per eliminare il 99% dei batteri) e mettere poi una crema idratante neutra per coccolare e nutrire le mani dei nostri bimbi.
9. Lava i cibi
Come cucinare seguendo le regole di igiene? Partiamo dal cibo in frigo: il freddo può “ibernare” i batteri, prolungandone la vita. Fondamentale è quindi lavare separatamente gli alimenti, per evitare contaminazioni incrociate (leggi qui perché crudo e cotto non vanno mai insieme), avendo poi cura di asciugarli, preferibilmente con carta cucina. Evita di usare lo strofinaccio e di toccare con mani “sporche” alimenti diversi. Presta particolare attenzione a uova, verdure con residui terrosi o carne fresca, perché possibili veicoli di batteri particolarmente pericolosi come salmonella e toxoplasmosi. Infine, evita di usare gli stessi utensili per alimenti diversi: ad esempio, non tagliare il pane con lo stesso coltello con cui avete tolto la crosta del formaggio, perché potreste “spalmare” anche i batteri. Niente paura invece per cucchiai e mestoli con cui mescolate il cibo in cottura, perché il calore uccide tutti i microbi.
10. Lascia scolare i piatti
Nel lavaggio dei piatti, i comuni detersivi per i piatti o per lavastoviglie sono sufficienti a eliminare i batteri, soprattutto se abbinati a un lavaggio con acqua a temperatura superiore ai 40°. I piatti poi si asciugano da soli nello scolapiatti, molto più igienico dello strofinaccio. Secondo una ricerca dell’Università dell’Arizona, lo strofinaccio ha una carica batterica superiore di 20.000 volte rispetto a quella della tavoletta del water, superato solo dalla spugna (ben 200.000 volte).
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