Per capire come utilizzarla e quali siano le sue nobili qualità, abbiamo parlato con la Professoressa Daniela Giachetti, Presidente della Società Italiana di Fitoterapia e Professore Associato presso l’Università di Siena. Puoi chiederle un consulto qui
In questo articolo
I componenti principali della menta piperita
Secondo la leggenda il nome Piperita deriva dalla ninfa Menta, amata da Plutone. La moglie Proserpina si accorge del tradimento e per gelosia la trasforma in una pianta strisciante dal sapore piccante: la Menta Piperita.
Questa pianta è ricca di un olio essenziale, il cui componente più importante è il mentolo, che si trova in una percentuale che varia dal 35 al 55 per cento. Tanto più elevata è la quantità di mentolo, tanto più pregiata è la qualità della menta. Al contrario la presenza di mentone, che in alcuni campioni può arrivare anche al 35%, ma generalmente rimane attorno al 10%, determina una qualità scadente.
Oltre al mentolo e al mentone sono presenti anche molecole come il limonene e il cineolo e altri componenti come i flavonoidi. Nella menta piperita sono presenti composti triterpenici come l’acido ursolico e l’acido oleanolico, che hanno spiccate proprietà antinfiammatorie.
Quando si utilizza
Grazie alla sua composizione chimica, gli utilizzi della menta piperita sono molteplici. È impiegata nel trattamento della tosse, nella cura dei dolori muscolari e anche per il prurito. Il famoso talco mentolato era di grande aiuto nel risolvere questo fastidio e dare sollievo al bruciore in caso di morbillo o varicella. Ancora oggi questo prodotto è utilizzato per le sue proprietà anestetiche locali.
La menta piperita è somministrata per via inalatoria, sulla mucosa orale e per applicazione topica. Sono presenti in commercio numerosi preparati che hanno un ruolo anti tossivo importante grazie all’azione anestetica locale. Il consumo di menta sprigiona subito una sensazione di fresco, dato dalla stimolazione dei recettori delle terminazioni nervose del freddo, che sono localizzate nelle prime vie respiratorie.
Menta piperita: perché è efficace nella sindrome del colon irritabile
È soprattutto l’olio essenziale di menta piperita a essere efficace. Ricco di mentolo, ha un’azione antibatterica ma soprattutto un’attività spasmolitica, che riduce gli spasmi sulla muscolatura liscia del tratto gastro intestinale. Aumenta anche la produzione di bile. Gli studi hanno evidenziato che 1 milligrammo/chilo di olio essenziale di menta piperita riduce lo spasmo. Quest’azione spasmolitica è così importante che l’olio essenziale è utilizzato per trattare semplici problemi di flatulenza, ma anche nel trattamento di diverse patologie, soprattutto la sindrome del colon irritabile. In caso di colon irritabile è di fondamentale importanza utilizzare le capsule gastroresistenti e non, come fanno alcuni, consumare l’olio essenziale magari mettendolo su uno zuccherino o sotto la lingua.
Come si somministra
In caso di trattamento della sindrome da colon irritabile la dose consigliata è di 0,2-0,4 millilitri, cioè poche gocce, perché questi preparati devono essere assunti in dosi molto modeste. I prodotti vegetali devono essere utilizzati in maniera corretta perché un uso improprio può essere nocivo per la salute. La dose massima consigliata è di 1,2 millilitri al giorno. Un uso elevato può dare problemi al sistema nervoso centrale, fino ad arrivare a convulsioni e perdita di coscienza.
Chi dovrebbe astenersi dal consumarla
Le controindicazioni riguardano le malattie epatiche, chi soffre di calcoli alla cistifellea e di disordini biliari. Bisogna inoltre stare molto attenti ai pazienti che soffrono di ernia iatale e di cirrosi. I bambini piccoli devono astenersi dal consumare oli essenziali di menta piperita.
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