La fotografia scattata dal censimento annuale I numeri del cancro in Italia 2017, presentato al Ministero della Salute nella mattinata del 15 settembre, è popolata da dati importanti, alcuni negativi, altri più positivi. La brutta notizia è che sono 369.000, quindi in crescita (nel 2016 erano state 365.000), le nuove diagnosi di cancro nell’ultimo anno in Italia. Quasi mille nuovi casi al giorno. Di questi, però, il 40% sarebbe evitabile attraverso la correzione di stili di vita scorretti e un tempestivo accesso agli screening di diagnosi precoce. Il dato positivo, invece, riguarda la sopravvivenza: grazie a nuove terapie efficaci e alle campagne di prevenzione, rispetto al 2010 sono aumentate del 24% le persone vive dopo la diagnosi di tumore. Il censimento, giunto alla settima edizione, è stato realizzato grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e della Fondazione AIOM.
In aumento il cancro al polmone
Le nuove diagnosi riguardano soprattutto il cancro al polmone, che nel 2017 ha registrato un vero e proprio boom tra le donne. In , i casi sono aumentati del 49% e sono dovuti alla forte diffusione del fumo di sigaretta tra le italiane.
Diminuiscono i tumori alla stomaco e colon-retto
Crescono in entrambi i sessi i tumori al pancreas, alla tiroide e il melanoma, mentre calano le neoplasie allo stomaco e al colon-retto, grazie anche alla maggiore estensione dei programmi di screening. Nonostante le diagnosi sia diminuite nell’ultimo anno, quello al colon-retto rimane comunque la forma di tumore più frequente nella popolazione italiana, con 53.000 nuovi casi. Al secondo posto, il cancro alla mammella.
L’incidenza
«L’incidenza è in netto calo negli uomini (è diminuita dell’1.8% ogni anno dal 2003 al 2017) ed è legata principalmente alla riduzione dei tumori del polmone e della prostata, mentre è stabile nelle donne» afferma Carmine Pinto, presidente Aiom. Ancora molto c’è da fare, infatti, nella prevenzione. «Ormai è scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione. Migliaia di studi condotti in 50 anni hanno dimostrato con certezza il nesso di causalità fra fattori di rischio quali gli stili di vita sbagliati (fumo di sigaretta, sedentarietà e dieta scorretta), agenti infettivi, a cui può essere ricondotto l’8,5% del totale dei casi, esposizioni ambientali e il cancro. Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combatterlo, come l’immunoterapia e le terapie target che si aggiungono alla chemioterapia, chirurgia e radioterapia. Tutto questo, unito alle campagne di prevenzione, si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi». Circa un tumore su tre potrebbe essereevitato se tutti seguissero questi 12 comportamenti stilati dalla Commissione europea nel Codice europeo contro il cancro.
Nord e Sud
Dal censimento 2017 arriva poi un ulteriore conferma sulla differenza tra Nord e Sud. Il cancro colpisce di più gli italiani che vivono al Nord, ma al Sud si sopravvive meno. «Alla base di questa situazione – spiega la Lucia Mangone, presidente Airtum – vi sono fattori protettivi che ancora persistono al Sud, ma anche una minore esposizione a fattori cancerogeni, come, ad esempio, l’abitudine al fumo e l’inquinamento ambientale». Però si sopravvive di meno. «Nelle regioni meridionali, dove gli screening oncologici sono ancora poco diffusi, non si è osservata la riduzione della mortalità e dell’incidenza dei tumori della mammella, colon-retto e cervice uterina».
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