Messo a punto un nuovo antibiotico contro batteri che sono al momento resistenti a molti farmaci di questa categoria. Si possono leggere i risultati dello studio sulla rivista scientifica Nature. Il nuovo antibiotico si chiama Zosurabalpin. Ci hanno lavorato ricercatori dell’Università americana di Harvard insieme al colosso farmaceutico Hoffmann-La Roche.
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Nuovo antibiotico contro l’antibiotico resistenza
L’antibiotico resistenza da anni preoccupa le autorità sanitarie di tutto il mondo, Italia in testa. Il nostro Paese ha il triste primato di numero di persone che perdono la vita per questo motivo in tutto il Vecchio Continente.
L’Acinetobacter baumannii è un batterio Gram-negativo, tra i più complicati da combattere
Il batterio in questione si chiama l’Acinetobacter baumannii e l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha classificato come minaccia urgente per la salute pubblica. Appartiene alla famiglia dei batteri Gram-negativi.
È causa del 20% delle infezioni che si prendono nei reparti di Terapia Intensiva. Le persone più a rischia di contagio sono quelle che hanno un catetere, ferite aperte o che devono usare un ventilatore artificiale per respirare. Sono particolarmente insidiosi da eliminare perché hanno una membrana esterna che li protegge dalla maggior parte degli antibiotici.
Come funziona il nuovo antibiotico?
L’obiettivo dello studio era quindi quello di individuare una molecola capace di attraversare questa membrana per uccidere il batterio.
I ricercatori hanno analizzato circa 45.000 molecole antibiotiche chiamate peptidi macrociclici ancorati. Hanno quindi individuato quelle in grado di inibire la crescita di diversi tipi di batteri. Dopo averne migliorato la potenza e la sicurezza per la salute umana, i ricercatori hanno individuato una molecola modificata.
Zosurabalpin impedisce la crescita del batterio Acinetobacter baumannii, bloccando il movimento delle grandi molecole chiamate lipopolisaccaridi verso la membrana esterna. Queste molecole sono necessarie per mantenere l’integrità della membrana. Ciò provoca l’accumulo delle molecole all’interno della cellula batterica. I livelli all’interno della cellula diventano così tossici da uccidere la cellula stessa.
Ci vorranno anni per l’uso clinico, ma l’approccio è rivoluzionario
Il nuovo antibiotico si trova nella fase 1 degli studi clinici per valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia sugli esseri umani, secondo gli autori dello studio. Ci vorranno quindi diversi anni per il suo uso clinico.
I risultati però vengono definiti estremamente promettenti dagli esperti. Il nuovo antibiotico agisce proprio in modo diverso rispetto a tutti i farmaci in commercio. L’approccio è così rivoluzionario da spingere i ricercatori ad affermare che lo stesso metodo potrebbe aiutare con altri batteri difficili da trattare come l’E. coli.
Funziona infatti bloccando la creazione o la formazione di questa membrana esterna e questo processo lo troviamo in tutti i batteri Gram-negativi. Comprendendo la biologia di questo processo, i ricercatori in futuro potranno capire come inibire la crescita in altri batteri utilizzando diverse molecole modificate.
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