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Gita in montagna a Cortina (Dolomiti)
Si parte dal Veneto, dalla località più iconica delle Dolomiti: Cortina d’Ampezzo. La città ha contribuito alla nascita, nel 1974, del comprensorio Dolomiti Superski e oggi è una delle dodici vallate che compongono quello che è considerato il carosello sciistico più grande al mondo, con 450 impianti di risalita e un unico skipass che permette di usufruire di oltre 1.200 chilometri di piste.
La ski area soddisfa ogni tipologia di sciatore: tracciati per tutti i livelli, pendii adatti agli snowboarder, agli amanti del freestyle e del freeride, con un bouquet di 70 piste, di cui 13 nere.
Gli sciatori potranno esplorare tutta l’alta quota ampezzana senza mai togliere gli sci, grazie al collegamento – inaugurato due anni fa – della cabinovia Cortina Skyline, che unisce le Tofane alle Cinque Torri – Falzarego. Una novità che connette la conca di Cortina con l’Alta Badia e diventa un’alternativa al servizio di skibus e alla slitta trainata da cavalli, che già assicurano il collegamento.
Per chi non scia: fat bike e ciaspole
Chi non scia ma vuole comunque bruciare un po’ di calorie, può cimentarsi in una gita in montagna con le fat bike o le ciaspole. Sulle pendici del Col Gallina al Passo Falzarego il ciclismo si pratica anche in inverno grazie a biciclette con ruote molto spesse, telai e mozzi modificati. Per i più appassionati ci sono due piste presso la funivia del Col Gallina con dossi e paraboliche dedicate.
Altrimenti, l’area di Lagazuoi e delle Cinque Torri è nota anche per essere un luogo di storia e cultura. Tra le proposte legate alle ciaspe, si segnala la ciaspolata della Grande Guerra. Un’escursione di 300 metri di dislivello della durata di circa un’ora. Lungo il percorso si possono vedere e toccare con mano gallerie, postazioni per l’artiglieria italiana che fronteggiava la linea austriaca sul Lagazuoi, una baracca di comando e postazioni di avvistamento. La meta finale dell’escursione è il dormitorio sospeso nella roccia, da cui si può godere di un meraviglioso panorama.
Relax: la sauna più alta delle Dolomiti
L’esperienza da non perdere se si cerca un momento di relax dopo una camminata o una sciata? La sauna finlandese più alta delle Dolomiti, al rifugio Lagazuoi, aperta dalle ore 9 alle ore 16 e a disposizione anche di chi non pernotta. L’accesso alla sauna, al costo di 15 euro, è di 45 minuti (set accappatoio e gettone per la doccia inclusi).
To do: osservare le stelle
Dopo una cena nel rifugio adiacente, l’Osservatorio Helmut Ullrich, dai suoi 1.778 metri di Col Druscié (all’arrivo della cabinovia Freccia nel Cielo) permette di osservare il cielo notturno da un punto di vista privilegiato, con un inquinamento atmosferico quasi inesistente. Con due telescopi utilizzati per l’osservazione del cielo profondo, dei pianeti, della Luna e del Sole, è possibile perdersi tra galassie e supernovae. I prossimi appuntamenti delle Astrocene al Col Druscié, comprensive di cena e visita all’Osservatorio, saranno il 29 dicembre 2023 e il 17 febbraio 2024.
Piatti tipici: casunziei e brazorà
Non si può lasciare Cortina senza aver assaggiato i casunziei, dei ravioli a forma di mezzaluna ripieni di barbabietola e patate, conditi con burro e formaggio, semi di papavero e noce moscata. A colazione, invece, va testato il brazorà, il tradizionale dolce della feste, originariamente servito ai matrimoni, un ciambellone morbido tempestato di granella di zucchero.
Gita in montagna a Livigno (Valtellina)
Si prosegue in Valtellina, al confine con la Svizzera, dove con Livigno si raggiunge l’altopiano più alto d’Europa (a 1.816 metri di altezza), circondato dalle montagne delle Alpi Retiche. Proprio per queste sue caratteristiche geomorfologiche, in parte simili a quelle himalayane, la località è nota anche come Piccolo Tibet. Qui si trovano 115 chilometri di percorsi innevati, a quasi 3.000 metri di altezza, per un totale di 74 piste, suddivise in base al livello di difficoltà, alcune delle quali partono dal centro del paese. Grazie al servizio Skilink, con due navette gratuite, è possibile spostarsi in pochi minuti dal versante Carosello a quello del Mottolino.
Per chi non scia: alpaca e allenamenti ad alta quota
Presso l’agriturismo La Tresenda si può passeggiare lungo uno dei percorsi innevati in compagnia degli alpaca, animali teneri e socievoli. Il costo dell’esperienza con una coppia di alpaca, quindi per due persone, è di 40 euro. Diventano 45 per tre persone e 50 per quattro.
Per i più attivi, invece, a Livigno si trova una grande palestra alpina a cielo aperto, dove è possibile sfruttare i benefici dell’allenamento in altura, e sempre la possibilità di avventurarsi in camminate con le ciaspole. Il sentiero d’arte, in particolare, è un percorso che si sviluppa all’interno di un bosco di larici secolari, costellato da sculture in legno di artisti provenienti da tutto il mondo, riuniti a Livigno per il simposio d’arte Wood’nArt.
Relax: lo chalet di neve
Per una pausa benessere, si segnala lo chalet di neve outdoor (Sauna da Glec) dove è possibile sperimentare gli effetti della crioterapia combinata alla più nota terapia del calore della jacuzzi. Si trova all’Hotel Lac Salin Spa & Mountain Resort di Livigno, che dispone anche di una piscina coperta, di un apotheke delle erbe alpine e di una piscina di acqua salata. È accessibile a tutti gli ospiti dell’hotel, ma anche agli esterni.
To do: il trenino del Bernina
Patrimonio Unesco dal 2008, il trenino rosso del Bernina è una delle ferrovie panoramiche più alte al mondo. Ultimata nel 1910, porta da Tirano oltre i ghiacciai del Passo del Bernina e fino a St. Moritz, per un totale di 61 chilometri, con pendenze del 70%. Per fare questa escursione d’inverno, dato che il Passo della Forcola è chiuso, la stazione di partenza consigliata è Tirano, che da Livigno si può raggiungere in auto in circa un’ora e mezza.
Piatti tipici: pizzoccheri e chisciöi, bisciola e cupeta
Pasta a base di farina di grano saraceno, casera, patate, verze (o spinaci, o coste), tantissimo burro, parmigiano e aglio. Sono i pizzoccheri, il piatto più tipico della Valtellina, ideali da ordinare dopo una giornata passata sulle piste. Torna il grano saraceno e il formaggio valtellina casera anche nell’impasto e nel ripieno delle frittelle chisciöi, un’altra tipicità dell’area, ma in particolare simbolo gastronomico della città di Tirano. Per i palati dolci, da testare o portare a casa ci sono invece la bisciola, nota anche come panettone valtellinese, con noci, uvetta, fichi secchi; e la cupeta, un dolce a base di ostie, miele e noci, che in passato si preparava in occasione delle feste di alcuni santi. A Bormio per Santa Lucia, a Morbegno e Sondrio per Sant’Antonio e a Sondalo per Sant’Agnese.
Gita in montagna nello Zillertal (Tirolo)
A soli 40 chilometri da Innsbruck, nella parte meridionale del Tirolo, si trova la valle della Zillertal. Circondata dalle Alpi di Tux, del Kitzbühel e del Parco Naturale della Zillertal ha 55 vette che superano i 3.000 metri. Per chi ama lo sci c’è l’imbarazzo della scelta. Nella prima parte della valle si trovano i tre comprensori, Hochzillertal, Hochfügen e Spieljoch, con 36 impianti, 112 chilometri di piste e la comodità di un unico skipass. Nella valle non mancano numerosi asili sulla neve, dove i più piccoli possono divertirsi e imparare mentre i genitori si dedicano alle piste.
Per chi non scia: slittino e mountain kart
Nella regione dello Zillertal ci sono 14 piste da slittino. Una delle più divertenti è quella che parte dalla stazione a monte e arriva alla stazione intermedia della Spieljoch Bahn, lunga ben 5 chilometri e mezzo, adatta ad adulti e bambini. È aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 16.30 e arriva fino a Kohleralm, attraversando il paesaggio tortuoso dei boschi innevati della Zillertal, con un dislivello di 600 metri (è possibile noleggiare le slitte in loco).
Per un’altra modalità (piuttosto adrenalinica) di discesa, si può provare il mountain kart, un maxi-triciclo per adulti e bambini (può salire chi misura più di 130 cm di statura) con grossi pneumatici dentati, una comoda seduta, freni potenti ma, ecco la curiosità, senza i pedali, perché funziona solo in discesa. Si noleggiano presso la stazione a monte dello Spieljoch.
Relax: bagni di vapore
Alle terme Erlebnistherme Zillertal di Fügen è possibile prenotare un massaggio e fare dei bagni di vapore. La grande piscina termale, riscaldata tutto l’anno a 34 gradi, è invece accessibile tutti i giorni dalle 10 alle 22. Qui ci si può immergere nella grotta illuminata ascoltando lo scroscio delle cascate, nuotare nel canale di acqua corrente o in quello esterno riscaldato. Le terme offrono anche diverse esperienze acquatiche, come il Black Hole, lo scivolo ad acqua di 133 metri, il più lungo di tutta l’Austria Occidentale.
To do: gita in montagna a Innsbruck
In auto si può comodamente raggiungere Innsbruck (circa 40 minuti), la città che nel periodo natalizio si illumina già dalla fine di novembre con diversi mercatini. Tra quelli che rimangono aperti fino a gennaio si segnalano il mercatino panoramico della Hungeburg (dove si può godere di una delle più belle viste sulla città) e quello di via Maria-Theresien-Straße.
Piatti tipici: gulasch e kaiserschmarrn
Nella valle dello Zillertal ci si scalda con il gulasch, uno spezzatino di carne di manzo speziata, ma è anche una zona molto famosa per il formaggio. Merita una visita il caseificio Cascina Heumilch Sennerei Zillertal, a Fügen, specializzato nella lavorazione del latte da fieno, per vedere da vicino la produzione del formaggio tipico di questa valle. Accanto al caseificio, si trova un piccolo museo che ne racconta la storia e i metodi di produzione di un secolo fa, quando si usavano attrezzi e utensili molto semplici. Tra i dolci, molto tipico il kaiserschmarrn, chiamata la frittata dell’Imperatore, servita con confettura di frutti di bosco o salsa di mele.
Gita in montagna a Cervinia (Valle d’Aosta)
A Breuil-Cervinia si scia tutto l’anno. Da questa stagione non c’è più distinzione tra le stagioni, perché gli impianti di risalita continueranno a funzionare per 320 giorni: le piste sono aperte dal 14 ottobre 2023 fino al 5 maggio 2024, sul versante italiano, e dal 15 ottobre fino all’8 settembre, nell’area di Plateau Rosa e Zermatt, accessibili dall’Italia con lo skipass internazionale. Questa continuità è possibile anche grazie alla recente inaugurazione della funivia 3S Matterhorn Alpine Crossing, che collega la zona di confine Testa Grigia al Piccolo Cervino e che unisce ancor di più Breuil-Cervinia e Zermatt, le due località turistiche divise dal monte che dà il nome alla località.
Per chi non scia: parapendio con gli sci
Una delle esperienze più adrenaliche che offre il comprensorio Breuil-Cervinia è il parapendio in tandem (chiamato così perché nel volo si è accompagnati da un istruttore esperto), per sorvolare, con gli sci ai piedi, le piste intorno al monte Cervino. Si decolla da Plan Maison, dalla zona dell’arrivo della seggiovia di Pancheron, oppure da Plateau Rosà.
Relax: massaggio alle terme di Saint-Vincent
Per chi desidera ritagliarsi un’intera giornata di relax, a circa mezz’ora da Cervinia, si trovano le terme di Saint-Vincent, un centro termale sanitario, grazie alla fonte termale scoperta nel 1770. Nel ventaglio di massaggi disponibili, anche un trattamento per sportivi, di 50 minuti, finalizzato a ripristinare la normale elasticità muscolare, ideale per chi ha dedicato le giornate allo sci.
Do to: gita in montagna a Chamois
Si tratta dell’unico comune italiano che non può essere raggiunto dalle macchine e dove le auto non sono mai circolate. Chamois è un borgo alpino della Valtournenche, a 1.800 metri di quota (il più alto della Valle d’Aosta), raggiungibile solo a piedi o con la funivia regionale Buisson-Chamois, aperta tutti i giorni dell’anno. Un’oasi di pace che può essere meta di una gita o di un soggiorno (ci sono 18 chilometri di piste per sciare, fare snowboard o freeride, ma anche ciaspolate). Il punto più alto raggiungibile con gli impianti di risalita è Le Point Sublime, a quota 2.470 metri, dove si può ammirare il Cervino.
Piatti tipici: fontina e tegole
La Valle d’Aosta è la patria della fontina, quindi molti dei piatti più tipici della zona sono a base di questo formaggio. Tra questi la fonduta (in cui intingere crostini, verdure, polenta), la zuppa valdostana (verza alternata a strati di pane casereccio e fontina) oppure la cotoletta di vitello alla valdostana, dove la carne è farcita o ricoperta di prosciutto cotto e fontina. Tra i dolci, si suggeriscono le tegole valdostane, biscotti croccanti impastati con mandorle, nocciole, zucchero, uova, farina e burro.
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