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Il disturbo che colpisce Kate Middleton
Nausea e vomito sono fenomeni abbastanza comuni in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre (scopri qui cosa fare se il disturbo è lieve). In una minoranza di casi, circa l’1%, la semplice nausea può sfociare però in un vomito insistente e persistente, che impedisce alla mamma di alimentarsi in modo adeguato: siamo di fronte all’iperemesi gravidica. A soffrire di questo disturbo è Kate Middleton. Anche durante la sua terza gravidanza, annunciata il 4 settembre 2017 da Kensington Palace, la Duchessa di Cambridge sta facendo i conti con forti nausee mattutine e vomito. Non è la prima volta. Gli stessi disturbi l‘hanno già fatta ricoverare in ospedale. Il disturbo non è grave, ma richiede assoluto riposo e controllo da parte dei medici. Di seguito scopri definizione, sintomi, diagnosi e cure dell’iperemesi gravidica.
Definizione
L’iperemesi gravidica è un disturbo della gravidanza caratterizzato da una forma acuta e incontrollabile di vomito e nausee. Solitamente, viene attribuita ad un rapido aumento dei livelli di estrogeni o di beta hCG, ovvero l’ormone della gravidanza. Tuttavia, le esatte cause dell’iperemesi gravidica non sono ancora certe. Si ipotizza che all’insorgenza del disturbo concorrano anche fattori genetici e psicologico-comportamentali. Con una certa prevalenza, ne sono colpite soprattutto le donne che hanno una gravidanza gemellare.
Sintomi
Nel primo trimestre di gravidanza, avere nausea e voglia di vomitare è abbastanza comune. Come si capisce che c’è qualcosa di più? Quando le donne sono colpite da iperemesi gravidica, la manifestazione di questi sintomi aumenta di molto e, oltre alle semplici nausee mattutine, iniziano a esserci episodi di vomito eccessivi, ripetuti e persistenti, che impediscono alle future mamme di alimentarsi in modo adeguato. L’iperemesi gravidica può portare a disidratazione progressiva, rapida perdita di peso, infossamento degli occhi, diminuzione della quantità di urine emesse, chetosi, anomalie del quadro elettrolitico e carenze nutritive. In alcuni casi, l’iperemesi gravidica può provocare un lieve ipertiroidismo transitorio e, se persiste oltre le 16-18 settimane, può provocare danni a livello epatico.
Diagnosi
La diagnosi prevede la valutazione clinica associata alla misurazione dei corpi chetonici nelle urine e alle analisi relative alla funzione renale. Per escludere altri disturbi a carico della tiroide o del tratto gastroenterico vanno eseguiti ulteriori esami di laboratorio, clinici o ecografici.
Quali sono le terapie per la iperemesi gravidica?
Il trattamento dell’iperemesi gravidica prevede la sospensione temporanea dell’ingestione di alimenti per via orale, seguita da una graduale ripresa. Inoltre, è importante il reintegro di liquidi per via endovenosa accompagnato da una dieta appropriata e, se necessario, dall’assunzione di antiemetici e vitamine.
Rischi
Il disturbo non comporta rischi se viene curata adeguatamente, tuttavia i medici devono prestare particolare attenzione al livello di idratazione e assicurarsi che il disturbo non provochi carenze nutritive per il feto.
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