L’alito cattivo sintomo di malattie e non solo di cattiva alimentazione o scarsa igiene orale. Sono diverse le patologie che hanno nell’alitosi cronica un campanello d’allarme importante.
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Esiste l’alitosi genetica
Prima di affrontare l’argomento, dobbiamo ricordare che alcune persone sono geneticamente più predisposte all’alitosi. Chi ha una mutazione nel gene SELENBP1 è più incline a sviluppare un alito cattivo. Questo gene ha un ruolo nella decomposizione dei composti solforati.
Il gene non permette al corpo di liberarsene e si accumulano. Ecco il motivo dell’alitosi che potremmo definire genetica. Si possono leggere maggiori dettagli in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics.
Alito cattivo sintomo di malattie: il diabete
Chi ha il diabete ha spesso un alito che ricorda vagamente qualcosa di dolce. La causa di questo odore sta nella chetoacidosi diabetica. Si tratta di una condizione in cui il corpo, incapace di utilizzare lo zucchero per l’energia inizia a bruciare grassi.
Questo avviene perché non si produce più abbastanza insulina per aiutare le cellule ad assorbire gli zuccheri. La conseguenza è che si formano delle sostanze chimiche chiamate chetoni, che hanno l’odore distintivo di pera, e queste vengono emesse attraverso il respiro e il sudore. Attenzione, perché se l’odore è persistente si potrebbe essere vicini a una crisi che può portare a effetti negativi importanti.
Quando non funzionano bene i reni, cambia anche l’alito
Un alito dolciastro che vira però all’odore del pesce può indicare che ci sia in corso un’infezione ai reni. L’odore sgradevole deriva da un composto chimico che si chiama trimetilammina. Si forma quando i reni non riescono più a filtrare in modo idoneo il sangue.
Alito cattivo sintomo di malattie: quando non funzionano bene stomaco e fegato
Un alito acido può rappresentare un sintomo di reflusso gastroesofageo, un disturbo particolarmente comune. Chi ne soffre ha una valvola difettosa che consente all’acido dello stomaco di fuoriuscire nell’esofago.
Un aroma dolce, che sa leggermente di muffa, si sviluppa spesso nei pazienti affetti da cirrosi grave, cicatrizzazione del fegato legata al consumo eccessivo di alcol.
Quando il naso è chiuso, l’alito è cattivo
Un raffreddore dovuto sia a un malanno di stagione, sia all’allergia ostruisce il naso. Questa situazione può portare al cattivo odore dell’alito, perché ci spinge a respirare con la bocca. Così la bocca diventa secca, favorendo la proliferazione dei batteri presenti nel cavo orale. I batteri causano sottoprodotti, come composti maleodoranti ‘solfurei’ che diventano più concentrati.
Quando l’alito diventa nauseabondo in genere è ozena
Anche l’ozena può avere come sintomo l’alitosi. Si tratta di una forma di rinite cronica caratterizzata dalla progressiva atrofia della mucosa nasale, la quale diviene sottile e disfunzionale. A questo punto si formano croste all’interno delle cavità nasali. La conseguenza è un odore nauseabondo.