Salute Mentale

Tutti gli uomini sono per natura violenti?

Gli uomini non nascono più aggressivi ma possono diventarlo. Quando non c’è educazione ma soprattutto quando ci sono disturbi mentali

La matematica è una scienza esatta ma non per questo è facile ridurre a dei numeri gli omicidi compiuti nei confronti delle donne. Stando ai dati del Ministero dell’Interno, dall’1 gennaio al 12 novembre 2023 sono state uccise 285 persone in Italia. Di queste 1 su 3 è di genere femminile. Se si prendono, però, in esame le vittime maturate in un contesto familiare o affettivo, la percentuale sale e diventa del 66%. Due su tre, per semplificare, sono femminicidi.

Sono maschi che ammazzano, deturpano, picchiano mogli, amanti, compagne, madri. La domanda che nasce in questi giorni, dopo gli ultimi eventi di cronaca, è: sono gli uomini a essere violenti per natura? Ne parliamo con un esperto.

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Uomini più responsabili di comportamenti antisociali

Non solo imputati per omicidio. Ma anche condannati dalla giustizia, autori di stupri e di incidenti stradali mortali, responsabili di abusi su minori e imputati per pornografia minorile. In Italia, gli uomini sono responsabili della maggior parte dei comportamenti antisociali e violenti. Ma la genetica poco ha a che fare con la violenza. «Sebbene ci sia una minima correlazione con il testosterone, c’è una casistica molto ampia di madri assassine con disturbi narcisistici o psicotici, di cui si parla raramente», afferma Michele Canil, neurospicologo e psicoteraupeuta, vice rettore dell’Accademia Costantiniana delle Scienze.

Uomini non nascono violenti, lo diventano

Gli uomini non nascono violenti, ma lo possono diventare. «Questo accade quando c’è un disturbo mentale», continua lo psicologo trevigiano che prende in esame un fatto di cronaca che nelle ultime settimane ha scosso l’opinione pubblica. «In molti hanno descritto il reo confesso Filippo Turetta come un bravo ragazzo e introverso, ma senza poter arrivare a distanza a una diagnosi precisa, è evidente che fosse probabilmente presente una situazione borderline o psicotica». Lo si intuisce da altri comportamenti emersi nelle indagini, come l’essere possessivo e non accettare una chiusura, il voler infierire su un corpo già massacrato o aver ipotizzato la fuga dopo un omicidio.

Le relazioni umane possono essere pericolose

Bisogna essere consapevoli che alcune relazioni umane sono o diventano pericolose, soprattutto quando vengono instaurate con persone narcisistiche o antisociali. «Non è sempre facile rendersene conto quando si è all’interno di un rapporto di coppia», spiega Canil, che aggiunge «ma quando si intuisce un potenziale pericolo bisogna avere la forza e il coraggio di agire senza minimizzare, nascondere o giustificare quei comportamenti». Spesso sono violenze verbali che fanno soffrire e lasciano forti sensazioni di disagio, dimostrando quanto il partner non ci stia rispettando moralmente o addirittura fisicamente.

Uomini violenti: prevenzione primaria per sradicarne le cause 

Non bisogna sottovalutare, però, un evidente problema di violenza contro le donne. È urgente realizzare azioni che trasformino e contrastino le consuetudini e i modelli sociali che riproducono la violenza, soprattutto tra le giovani generazioni.

Da una ricerca condotta da Ipsos-ActionAid sulla fascia 14-19 anni (2023) è emerso che 4 giovani su 5 pensano che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole. 1 su 5 crede che le ragazze possano provocare la violenza sessuale se mostrano un abbigliamento o un comportamento provocante e, da sottolineare, 1 su 5 ritiene non sia violenza toccare le parti intime di un’altra persona senza consenso.

La formazione nelle scuole è fondamentale

L’educazione all’affettività e alla sessualità è essenziale per prevenire la violenza. E per questo deve essere obbligatoria e co-progettata per docenti e studenti di tutti i cicli scolastici con personale autonomo e laico. È, però, altrettanto necessario prevedere interventi strutturali in tutti gli ambiti della società per raggiungere anche persone più adulte. La violenza, infatti, riguarda tutte le fasce di età. Secondo i dati ISTAT (2021), sono stati soprattutto gli uomini tra i 35 e i 44 anni (23%) e tra i 45 e i 54 anni (22%) a essere stati denunciati per atti di violenza contro le donne.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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