A poco più di 15 chilometri da Napoli, immerso nel Parco Regionale dei Campi Flegrei, c’è uno di quei luoghi suggestivi che proprio non ti aspetti, così distante dalle frenesie e dall’incessante viavai della città. Il Cratere degli Astroni è un’opera vulcanica antichissima, di forma ellittica, frutto di sette eruzioni verificatesi tra i 4.400 e i 3.800 anni fa. Oggi questo cratere, che rientra tra quelli meglio conservati dal punto di vista geologico e ambientale, è ricoperto da un tappeto verde di 250 ettari, formato da castagni, olmi, carpini e lecci. Non mancano nemmeno gli specchi d’acqua, lascito di fenomeni vulcanici passati, e 130 specie animali tra uccelli, rettili, anfibi e piccoli mammiferi.
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Il Cratere degli Astroni diventa Oasi del Respiro: qui, cioè, si può praticare il forest bathing
Si tratta di un vero e proprio gioiello naturalistico tanto da guadagnarsi, nel lontano 1987, il titolo di Riserva Naturale, la cui gestione è stata affidata al WWF Italia. Oltre a ospitare attività educative, di ricerca e di turismo sostenibile, oggi il Cratere degli Astroni diventa anche Oasi del Respiro, insieme alle Gole del Sagittario (AQ) e alla Riserva naturale dei Ghirardi (PR). In questi tre polmoni verdi italiani, infatti, si può praticare il forest bathing, disciplina che, mediante un’esperienza immersiva nella natura, aiuta a ritrovare l’armonia e l’equilibrio con sé stessi e con l’ambiente circostante. A sostenere queste tre Oasi del Respiro di WWF c’è Golia, che da anni porta avanti iniziative a favore della tutela del territorio e della fauna.
Quali attività vengono proposte?
A questo punto qualcuno si starà chiedendo quali siano esattamente le attività proposte al Cratere degli Astroni (e nelle altre due Oasi del Respiro), nell’ambito – appunto – del forest bathing. Ve lo raccontiamo subito, visto che noi di OK Salute e Benessere le abbiamo sperimentate in prima persona.
Innanzitutto, a condurre questa esperienza sensoriale all’interno della Riserva Naturale sono le stesse guide WWF, che sono state adeguatamente formate da un team di esperti di Forest Therapy Hub, che offre in tal senso programmi di formazione in oltre 70 Paesi del mondo.
Detto questo, sono tanti e diversi gli esercizi suggeriti durante il “bagno nella foresta”: si può percorrere un tratto dell’Oasi a piedi nudi, per ripristinare un contatto diretto con la terra, si è incoraggiati a respirare profondamente, per abbassare i livelli di stress, e si è invitati ad ascoltare i rumori e i suoni della natura lontani e vicini, in modo da prestare attenzione al luogo in cui siamo “qui e ora”. E ancora, muniti di carta e penna, ci si può ritrovare a intervistare un elemento naturale: attività, questa, che ci aiuta a osservare il comportamento di un essere vivente nell’ambiente e a comprenderne meglio l’esistenza. Si può anche toccare la corteccia degli alberi, raccogliere oggetti che la natura ha già lasciato andare (come, ad esempio, piume, foglie, sassi), descrivere le proprie emozioni con soli aggettivi o parole chiave.
I benefici del forest bathing sull’uomo
I percorsi creati nelle Oasi del WWF, sostenuti da Golia, sono accessibili a tutti indipendentemente dall’età o dalla forma fisica. «Entrare in contatto con la natura e le sostanze emesse dalle piante, i monoterpeni, comporta enormi benefici sul benessere psico-fisico dell’individuo», spiega Manuela Renzi di Forest Therapy Hub. «Aumenta, infatti, la produzione di endorfine, ossia i cosiddetti “ormoni del benessere”. Questi placano gli stati ansiosi e ci fanno sentire bene. Ciò si riflette sulla pressione arteriosa, che si abbassa, e sul battito cardiaco, che si regolarizza. Anche la muscolatura si rilassa. A lungo andare migliorano anche le funzionalità del sistema respiratorio, le difese immunitarie e l’umore. Inoltre, creare una relazione stretta con la natura aiuta la persona a sviluppare un’attitudine pro sociale importante», continua l’operatrice.
Come prenotare questa esperienza al Cratere degli Astroni
Insomma, chi volesse uscire dalla città di Napoli per immergersi nella natura e vivere un’esperienza sensoriale tutt’altro che scontata, può scrivere una mail a oasiastroni@wwf.it, chiamare il numero 081/5883720 o scrivere su WhatsApp al 392/3231220.
E dopo il forest bathing, si può soggiornare ai Laghi Nabi
Se poi qualcuno non dovesse accontentarsi di una fuga giornaliera ma preferisse prendersela con tutta calma, può soggiornare ai Laghi Nabi (anche questo, testato da OK Salute e Benessere), in provincia di Caserta. Si tratta del glamping più grande del Sud Italia, immerso in un’oasi naturale nata dall’opera di bonifica di ex cave di sabbia del litorale Domitio, per volere dei due imprenditori Gino Pellegrino e Michele Falco.
Sorta con l’ambizione di recuperare un territorio maltrattato e degradato, oggi la struttura alberghiera è immersa all’interno di un parco verde di 50 ettari, nel quale gli alberi piantati sono 500 e i laghi balneabili 3. Qui si può dormire in tende esclusive, si può cenare in un ottimo ristorante e si possono scegliere innumerevoli attività, dalla vela al kayak, dalla meditazione al tennis.