Cosa sono i pensieri intrusivi? Non sono altro che pensieri involontari e spesso indesiderati che possono provocare sensazioni di disagio se non di vera e propria paura in chi li vive.
L’esempio classico è quello di un automobilista che sta guidando e improvvisamente vede due passanti e pensa di investirli. Naturalmente non è un vero ragionamento, ma un pensiero intrusivo. O ancora avere pensieri strani sui propri amici o vicini di casa. Quando diventano insistenti e ripetitivi è meglio occuparsene.
In questo articolo
Cosa sono i pensieri intrusivi: attenzione se avete già problemi di salute mentale
Pur potendo avere qualsiasi contenuto, spesso i pensieri intrusivi sono violenti o sessualmente inappropriati. In tanti casi sono contrari ai valori o al proprio modo di essere. Tutto questo può causare ansia, disgusto o grande stress.
La situazione può diventare importante se questi pensieri intrusivi colpiscono persone già interessate da problemi di salute mentale. Spesso li vediamo in chi soffre:
- del disturbo ossessivo compulsivo,
- del disturbo da stress post traumatico,
- di disturbi alimentari,
- di ansia,
- della depressione.
Può funzionare il sistema delle compulsioni?
Gli esperti sostengono che i pensieri intrusivi avvengono soprattutto nei momenti di stress dovuti all’incertezza del futuro o alla scarsa capacità di controllo della propria vita in un dato momento.
Per placare questa ansia e evitare di arrecare danno agli altri, alcune persone potrebbero ricorrere a comportamenti fisici o mentali noti come compulsioni.
Cosa sono le compulsioni?
In psichiatria le compulsioni sono comportamenti ripetitivi e stereotipati che una persona mette in pratica come risposta a un’ossessione. Si tratta di comportamenti mentali o fisici, utilizzati per ridurre l’ansia generata dal contenuto delle proprie ossessioni. Capita ad esempio che chi viva un disturbo ossessivo compulsivo, può lavarsi continuamente le mani per evitare la contaminazione batterica. In questo modo allevia la sua ansia.
Allo stesso modo chi ha molti pensieri intrusivi quando ad esempio guida, può arrivare a smettere di usare l’automobile per essere sicuro che non fare del male a nessuno. Pensieri intrusivi sulla contaminazione batterica possono portare a lavarsi le mani così spesso da ferirsi.
A questi livelli bisogna intervenire. Un conto se abbiamo questo tipo di pensieri senza che interferiscano sulla nostra quotidianità. Se invece influisce bisogna rivolgersi a uno specialista.
Cosa sono i pensieri intrusivi: ecco la riposta terapeutiva
Diciamo subito che eliminare questi pensieri è impossibili. Sono normali, capitano a quasi tutti. Ci sono però dei percorsi terapeutici che possano mettere distanza tra questi pensieri e i nostri comportamenti.
Il trattamento più utilizzato è la cosiddetta Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP). Si tratta di un tipo di terapia cognitivo comportamentale. Aiuta le persone a capire che i propri pensieri non sono pericolosi, esponendole gradualmente a vivere le situazioni che fanno partire questi pensieri intrusivi e incoraggiandoli a risposte più sane. Insegna cioè a osservare i pensieri dall’esterno e non a farsi guidare dai pensieri. Bisogna pensare che non siamo i nostri pensieri e che non siamo persone pericolose.
Le terapie cognitivo comportamentali possono funzionare, ma richiedono grande sforzo e la capacità di guardare in faccia le proprie paure. Quando si riesce però, i risultati sono molto buoni.
Attività fisica e farmaci possono aiutare
Se la terapia da sola non funziona, si può pensare di usare anche dei farmaci. Sarà lo specialista a deciderlo. Vietato il fai-da-te.
Nella terapia è prevista una buona dose di attività fisica. Sappiamo che fare esercizio in modo costante e moderato ha effetti molto simili a quello dei farmaci per quanto riguarda ad esempio i sintomi della depressione. Importante anche riposare bene e curare l’alimentazione.
FONTE: Istituto Superiore di Sanità