L’ultima a esserne stata colpita è Simona Ventura, che è comunque andata regolarmente in onda con il suo programma Citofonare Rai2. George Clooney l’ha avuta a 15 anni e lo ricorda come uno dei momenti più difficili della sua vita. Angelina Jolie ha raccontato invece che le è successo dopo il divorzio da Bad Pitt, forse a causa del grande stress. Stiamo parlando della paralisi di Bell (o emiparesi facciale), che causa immobilità dei muscoli di metà del volto.
I sintomi sono molto preoccupanti, tanto da far pensare subito a un ictus: bocca pendente da un lato, perdita di saliva, spianamento delle rughe, palpebra superiore che rimane aperta mentre quella inferiore tende a cedere. Si tratta, in realtà, nella maggioranza dei casi, di una condizione transitoria, ma che getta in grande allarme.
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Paralisi di Bell: quali sono le cause?
Le cause della paralisi di Bell sono legate all’infiammazione del nervo facciale o VII nervo cranico. «Se il nervo si ispessisce subisce una compressione nel canale osseo, che è un punto particolarmente delicato perché stretto, ed ecco che la trasmissione dei segnali nervosi non avviene più correttamente», continua la neurologa. «Si è visto come, nel 90% circa dei casi, l’infiammazione è dovuta a un’infezione virale, in particolare all’herpes Zoster (responsabile del cosiddetto fuoco di sant’Antonio). In quest’ultimo caso, oltre alla paralisi, si osserva la presenza di vescicole nell’orecchio esterno».
Altre cause fanno sì che, in un qualsiasi punto del suo percorso, il nervo venga compresso o danneggiato: può trattarsi di un trauma, o dell’esito di un intervento neurochirurgico o di un tumore. «Un tempo si parlava anche di paralisi a frigore, causata cioè dal freddo», prosegue Storti. «In realtà si è visto che le basse temperature o i cosiddetti colpi d’aria non sono responsabili delle paresi facciali. Sbalzi di temperatura o esposizione prolungata al freddo facilitano però le infezioni virali, vera causa del problema».
Quali sono i sintomi?
«Questo tipo di paralisi, che è periferica, si distingue da un evento ischemico perché coinvolge tutta la metà del volto, compresa la fronte, che infatti non si riesce a corrugare», spiega Benedetta Storti, neurologa presso l’unità di malattie cerebrovascolari dell’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano. «La paralisi centrale, dovuta all’ictus, risparmia invece la fronte».
La spiegazione dei sintomi, che possono insorgere improvvisamente o nel corso di alcuni giorni peggiorando via via, è correlata al decorso del nervo facciale, che controlla il movimento dei muscoli del viso, la lacrimazione e in parte la salivazione. Inizia dalla base del cervello, prosegue per alcuni centimetri all’interno di un piccolo canale osseo – il meato acustico interno – per poi innervare il volto.
Le conseguenze della paresi sono molto fastidiose: l’occhio, che rimane aperto e non più lubrificato dalle lacrime, è più sensibile a polvere, sole, vento e ciò lo espone a lesioni della cornea; la masticazione risulta problematica e anche parlare correttamente può diventare complicato a causa dello scarso tono dei muscoli; ci possono essere anche più difficoltà con la respirazione perché una narice «collassa» verso l’interno, chiudendosi.
Dopo quanto tempo si guarisce dalla paralisi di Bell?
Tanto i sintomi compaiono rapidamente, quanto il recupero è lungo. Bisogna insomma armarsi di pazienza: solitamente se si notano miglioramenti entro due settimane dall’esordio, la paralisi guarisce completamente (nell’80%) in tre-sei mesi.
In rari casi, quando si verifica una severa compressione del nervo, la paralisi può durare più a lungo e addirittura non scomparire del tutto. Nel 9% dei pazienti si possono manifestare infatti delle sequele molto fastidiose quali la sincinesia, che consiste nell’effettuare un movimento involontario a seguito di uno volontario: ad esempio, se si chiude un occhio si solleva da solo l’angolo della bocca. Altri strascichi sono iperacusia (si sentono i suoni amplificati) o acufeni, oppure ancora perdita parziale del gusto o il cosiddetto riflesso gusto-lacrimale: in pratica quando si mangia si ha il riflesso della lacrimazione anziché quello della salivazione.
Come si cura?
Le sequele sono più frequenti quando l’episodio acuto di paralisi di Bell viene trascurato. «Appena possibile devono essere somministrati farmaci a base di cortisonici ad alte dosi per eliminare l’infiammazione e decomprimere il nervo», conclude la specialista. «Quanto prima viene iniziata la cura, tanto più è probabile che la paralisi si risolva senza conseguenze. Si prescrive generalmente il prednisone per un paio di settimane. In caso di herpes Zoster il medico darà anche degli antivirali, come aciclovir, per limitare la replicazione del virus e quindi l’infezione. Se dopo diversi mesi la paralisi non è regredita, per recuperare la mobilità bisogna prendere in considerazione l’ipotesi di ricorrere alla microchirurgia ricostruttiva del nervo. Ma si tratta di casi molto rari».