Benessere

Udito: i rimedi naturali per proteggerlo dall’inquinamento acustico

Oltre ai controlli, bisogna avere dei comportamenti responsabili nei confronti del nostro apparato uditivo, indispensabile per comunicare e farci vivere relazioni felici con gli altri

Chi vive in prossimità di zone trafficate finisce con il farci l’abitudine: motori, trapani e clacson fanno innalzare i decibel oltre la soglia di sopportazione, con effetti non da poco sul nostro organismo. Il rumore incessante disturba il nostro apparato uditivo, ma anche le attività mentali che richiedono attenzione o il riposo notturno. Se nell’assordante frenesia della vita quotidiana, a volte, capita di dimenticarci del silenzio, ogni tanto sarebbe il caso di isolarci e concedere un po’ di riposo alle nostre orecchie. Ecco i comportamenti per salvare l’udito.

Quali sono i rumori pericolosi?

Dobbiamo prima di tutto fare attenzione ad alcuni suoni. I più pericolosi sono senz’altro quelli ad alta intensità e improvvisi (per esempio uno scoppio), per cui i sistemi di compensazione di cui è dotato il nostro apparato uditivo non sono efficaci. Questi suoni possono provocare, nell’immediato, danni più o meno irreparabili del sistema recettoriale uditivo (si parla di inquinamento acustico in presenza di immissioni costanti di livelli superiori a 45-50 decibel).

Gruppo San Donato

Ipoacusia: attenti ai suoni elevati o continui

Volumi elevati stressano le cellule ciliate, ovvero i recettori sensoriali dell’orecchio, il quale non riesce più a sentire le frequenze, prima quelle medio-acute, poi quelle più gravi. Ma il rischio di arrecare un danno al nostro udito non è in relazione a quest’unico fattore: oltre all’intensità, anche la durata della performance a cui siamo esposti influisce negativamente sulla nostra salute uditiva.

Anche gli auricolari possono provare traumi uditivi

A quanto riportano numerosi studi, stimoli sonori a medio-alta intensità danneggiano il nostro organo uditivo se protratti per più di 15 minuti al giorno senza opportuni periodi di recupero, ma anche livelli di intensità minori hanno conseguenze importanti se somministrati per più di otto ore di seguito. Un esempio: auricolari a basso volume tenuti nelle orecchie per un intero pomeriggio provocano, per esempio, lo stesso trauma di un auricolare a tutto volume per 30 secondi.

1 persona su 4 avrà problemi di udito nei prossimi anni

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) quasi 2,5 miliardi di persone in tutto il mondo (1 su 4) avranno problemi di udito entro il 2050 e 700 milioni avranno bisogno di cure e riabilitazione. Questo perché c’è poca informazione sul tema. Oltre ai controlli, bisogna quindi avere dei comportamenti responsabili nei confronti del nostro apparato uditivo, indispensabile per comunicare e farci vivere relazioni felici con gli altri.

Quali sono i nemici delle orecchie

Alcune abitudini errate o situazioni rischiano di creare danni alle nostre orecchie. Meglio conoscerle per cambiarle o evitarle del tutto.

  • Sbalzi di pressione. Attenzione ad aerei o immersioni subacquee che, a causa delle variazioni di pressione non compensate, provocano ovattamento, dolori fino a infiammazione (o perforazione) del timpano. Per evitare problemi, quando si vola, bisogna aprire e chiudere la bocca o tenere a portata di mano uno spray a base di un vasocostrittore.
  • Colpi d’aria. Basta un po’ di vento o un finestrino aperto mentre si viaggia in auto per ritrovarsi con il “mal d’orecchio”. Meglio, quindi, stare lontani da correnti d’aria, ovunque esse siano.
  • Indossare pendenti alle orecchie per molte ore al giorno può far allargare il buco, rendendolo più vulnerabile all’attacco dei germi. Gli orecchini vanno sempre sterilizzati prima di essere inseriti nella cartilagine: in caso di arrossamenti e dolori, toglierli subito e sentire un dottore per capire se c’è un’infezione che potrebbe recare danno anche all’udito.

Le regole da seguire per salvare l’udito

Ecco qualche buona regola da seguire per preservare la nostra salute delle orecchie.

    • Usa gli auricolari solo per periodi di tempo limitati, tenendo il livello sonoro adeguato in modo da sentire i suoni circostanti. Non vanno mai scambiati con gli altri;
    • Mantieni una buona igiene dell’orecchio;
    • Attenzione ai tappi per le orecchie, che impediscono l’aerazione creando un ambiente umido ideale per la proliferazione. Se non se ne puoi fare a meno meglio scegliere quelli in gommapiuma che filtrano l’aria;
    • È fondamentale mantenere una distanza di sicurezza da fonti di rumore come casse e altoparlanti;
    • Controlla i foglietti illustrativi dei medicinali che assumi per verificare che non abbiano effetti ototossici.

I rimedi naturali per sentire meglio

Così come la sensibilità di tutti gli altri nostri sensi, anche la nostra capacità uditiva può essere preservata e migliorata con dei piccoli accorgimenti. Prima di tutto prediligendo un’alimentazione non soltanto sana, ma anche molto variegata. Questo perché l’udito dipende non solo dagli organi interni dell’orecchio (principalmente dal relativo nervo e dall’orecchio medio) ma anche da alcuni nutrienti.

Diverse ricerche scientifiche evidenziano come l’assunzione di determinate sostanze possano ridurre l’insorgenza di problemi di ipoacusia, vertigini o acufeni. Per questo bisognerebbe assumere in maniera regolare:

  • la vitamina E, che ha un’azione ricostituente ed energizzante;
  • la vitamina B, dai noti effetti positivi sul sistema nervoso;
  • il magnesio, che è rilassante.

Scaccia gli acufeni con la musicoterapia

La musicoterapia risulta un valido strumento per trattare gli acufeni, quei fastidiosi ronzii o fischi, che compaiono improvvisamente, anche di notte. Esistono delle app (come White noise e Resound Relief, per esempio) che funzionano bene come terapia sonora. Oltre a proporre esercizi rilassanti, meditazione e offrire assistenza, danno sollievo all’udito creando un ambiente sonoro in grado di alleviare l’acufene. Molto pratici perché essendo a portata di telefonino possono essere usati ovunque e in qualunque momento.

Impacchi con il sale per una pulizia profonda

Il cerume è una secrezione dell’orecchio che lo protegge da agenti esterni. Se è troppo abbondante si possono effettuare una volta al mese degli impacchi caldi, appoggiando per qualche minuto sull’orecchio un panno con all’interno del sale, anch’esso riscaldato. Meglio evitare l’uso dei bastoncini per le orecchie, che tendono a spingere il cerume in fondo all’orecchio formando una sorta di tappo, oltre a creare, se usati impropriamente e con forza, possibili abrasioni.

Sfrutta il potere del silenzio per salvare timpani

Concedi ogni tanto un po’ di tregua al tuo udito. Uno studio tedesco del Research Center for Regenerative Therapies di Dresda ha scoperto che i neuroni hanno il potere di rigenerarsi continuamente in determinate condizioni: una di queste è l’assenza di rumori che permette di dare vita a nuove cellule nell’ippocampo, la zona cerebrale che regola memoria, emozioni e apprendimento.

Per ricordarti di fare spazio al silenzio segna sull’agenda delle pause della giornata in cui ti ritagli un momento di pace senza suoni e prova ad annotare il tuo stato emotivo prima e dopo la pausa: più stop silenziosi farai, più vedrai i benefici di questo piccolo rituale.

I controlli periodici ti aiutano a salvare l’udito

La perdita di udito è un processo irreversibile, per questo il consiglio principale è sottoporsi a un esame audiometrico periodico, specie se si cominciano ad avvertire fastidi e fischi oppure se si incontrano difficoltà nell’avvertire suoni acuti come campanelli, telefoni e sveglie, nel comprendere dialoghi (in particolar modo telefonici), oppure nel seguire conversazioni in ambienti rumorosi come al bar o al ristorante.

In caso di episodi di calo comprovato da un test professionale è fondamentale intraprendere un percorso clinico di riabilitazione guidata dall’otorinolaringoiatra o dall’audiologo. Potrebbe essere utile anche contattare un audioprotesista che sarà in grado di valutare, in base alle cause e alla possibile evoluzione del malessere, la possibilità di device acustici di ultima generazione.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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