Neonati sottopeso e smog. Da tempo la ricerca scientifica cerca di scoprire tutte le cause che portano i bambini a nascere più piccoli. Sappiamo che esiste una correlazione tra neonati sottopeso e problemi polmonari. Il rischio per loro di soffrire di asma o di malattie croniche al sistema respiratorio, come la Bpco, è significativamente più alto.
In questo articolo
Neonati sottopeso e smog: l’inquinamento condiziona il peso alla nascita
Una nuova ricerca dell’Università di Bergen in Norvegia ha dimostrato che le donne incinte esposte ad alti livelli di smog mettono al mondo figli più piccoli. Ma c’è di più. Lo stesso studio ha evidenziato che le donne in gravidanza che vivono in aree verdi danno alla luce bambini più grandi. Gli esperti ne hanno parlato al Congresso Internazionale della Società Europea di Pneumologia che si è svolto a Milano dal 9 al 13 settembre.
I bambini i più colpiti dalle conseguenze negative dello smog
Questo studio conferma l’enorme impatto negativo che l’inquinamento atmosferico ha sulla salute umana. Nonostante i continui allarmi della comunità scientifica i governi agiscono pochissimo contro questi pericoli.
Solo all’inizio di questo mese Unicef ha pubblicato il rapporto Breathless beginnings: the alarming impact of air pollution on children in Europe and Central Asian, in italiano Inizi senza respiro: l’impatto allarmante dell’inquinamento dell’aria sui bambini in Europa e Asia centrale. Lo studio sostiene che in Europa e in Asia centrale lo smog causa il decesso di 90 bambini a settimana. L’85% di loro perdono la vita entro il primo anno.
La ricerca che ha indagato sul rapporto tra neonati sottopeso e smog
I ricercatori hanno fatto riferimento ai dati contenuti nello studio internazionale RHINE, Respiratory Health in Northern Europe. Si tratta di un data base che raccoglie informazioni della salute di 4286 bambini e delle loro mamme che vivono in alcuni Paesi del Nord Europa, come Svezia, Norvegia, Danimarca, Estonia e Islanda.
Gli inquinanti più pericolosi
Il gruppo di lavoro ha quindi identificato le aree di residenza delle mamme per verificare la presenza o l’assenza di aree verdi. Successivamente hanno calcolato le concentrazioni di cinque inquinanti:
- biossido di azoto (NO2),
- ozono,
- polveri sottili PM2,5
- PM10,
- nerofumo, una polvere nera prodotta dalla combustione incompleta di derivati del petrolio.
I risultati della ricerca norvegese
A questo punto i ricercatori hanno messo a confronto le aree in cui risiedevano le mamme e il peso dei bambini. I risultati non hanno lasciato spazio a dubbi. Le donne che vivevano in aree inquinate, avevano un rischio più alto di mettere al mondo figli sottopeso. Nel dettaglio, la riduzione di peso è di:
- 56 grammi per i PM2,5,
- 46 grammi per i PM10.
La diminuzione di peso sembra piccola, ma in realtà è sufficiente per avere danni alla salute dei neonati.
La tendenza al sottopeso è confermata anche dal fatto che al contrario le donne che vivevano in zone più verdi partorivano bambini in media di 27 grammi più grandi. Anche qui l’aumento di peso sembra piccolo, ma rappresenta una protezione per il neonato.
Leggi anche…