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Tumore al seno metastatico: farmaco riduce del 36% il rischio di morte

Arriva il via libera della rimborsabilità dell'Aifa dopo dati molto convincenti

Un nuovo farmaco contro il tumore al seno metastatico è destinato a rivoluzionare il trattamento di questa forma aggressiva di cancro. Si tratta di trastuzumab deruxtecan, un nuovo anticorpo monoclonale che ha visto la collaborazione di due colossi farmaceutici, come AstraZeneca e Daiichi Sankyo. Secondo gli esperti diventa possibile gestire anche a lungo termine la malattia.

Solo in Italia sono circa 52.000 le donne con tumore al seno metastatico. Questi numeri sono in costante aumento.

Gruppo San Donato

L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato in via definitiva la sua rimborsabilità. Gli esperti hanno preso questa decisione dopo l’analisi dei dati che hanno dimostrato che questo monoclonale migliori la sopravvivenza libera da progressione, il tasso di risposta e la qualità della vita delle pazienti.

Cosa sono sopravvivenza libera da progressione e tasso di risposta?

Si parla di sopravvivenza libera da progressione per indicare il periodo di tempo tra la diagnosi e il momento in cui la malattia non progredisce. È uno dei parametri per valutare l’efficacia di una terapia. I medici calcolano il tasso di risposta di una terapia attraverso i criteri RECIST (Response evaluation criteria in solid tumours, in italiano “criteri di valutazione di risposta dei tumori solidi”).

Per chi è indicato il nuovo farmaco contro il tumore al seno metastatico?

Le pazienti di elezione sono le donne con una diagnosi di carcinoma mammario HER2-positivo non resecabile o metastatico, che abbiano ricevuto uno o più precedenti regimi a base di anti-HER2. Il 20% di queste pazienti ha una sovraespressione della proteina HER2.

Differenza tra il nuovo farmaco contro il tumore al seno metastatico e la cura standard: cosa dicono i dati?

I ricercatori hanno analizzato i dati di 524 pazienti. I risultati dell’indagine scientifica dimostrano i grandi vantaggi di questa nuova terapia. Utilizzando trastuzumab deruxtecan in media la sopravvivenza libera da progressione ha raggiunto i 28,8 mesi, circa 2 anni e 4 mesi. Con il farmaco tradizionalmente usato finora, che si chiama trastuzumab emtansine, questo periodo è limitato a 6,8 mesi. Stiamo parlando di un miglioramento delle prestazioni del farmaco di oltre 4 volte.

Ma c’è di più. Il nuovo farmaco monoclonale ha dimostrato di avere la capacità di ridurre del 36% le probabilità di morte. Il 77,4% delle pazienti era viva a 2 anni di distanza, rispetto al 69,9% trattato con il farmaco standard.

I numeri del tumore al seno in Italia

L’anno scorso solo nel nostro Paese gli esperti hanno contato circa 55.700 nuovi casi di tumore della mammella. Secondo Saverio Cinieri, presidente Aiom, Associazione Italiana di Oncologia Medica, la malattia può ripresentarsi nella forma metastatica anche dopo molti anni dall’intervento e dalla fine delle terapie postoperatorie. Tutti i casi di tumore al seno sono in crescita nel nostro Paese.

L’importanza della rimborsabilità del nuovo farmaco contro il tumore al seno metastatico

Il 7% delle pazienti ha già una forma metastatica al momento della prima diagnosi. Cinieri ricorda che i farmaci anti HER2 sono stati rivoluzionari della storia clinica del carcinoma della mammella metastatico, determinando in molti casi una lunga aspettativa di vita, molto più elevata rispetto al passato. Con la rimborsabilità di trastuzumab deruxtecan, si ottiene un ulteriore avanzamento nell’efficacia delle cure in pazienti con malattia metastatica che hanno già ricevuto un trattamento di prima linea e che, essendo in progressione di malattia, sono candidate a ricevere un’ulteriore terapia.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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