Infarto e caldo torrido sono un binomio spesso sotto la lente di ingrandimento dei centri di ricerca. Ora un nuovo studio ha confermato quanto sia pericolosa la combinazione tra le ondate di calore e il particolato, ossia le polveri sottili. La ricerca ha evidenziato che questo mix raddoppia il rischio di infarto. Si possono leggere i risultati della ricerca sulla rivista scientifica Circulation.
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Cos’è il particolato?
Il particolato o PM 2,5 non è altro che il nome delle polveri sottili invisibili che “galleggiano” nell’aria e che provocano molti danni alla salute. Le polvere sottili sono causate dall’inquinamento, soprattutto da quello delle automobili e dagli incendi. Già ricerche precedenti avevano dimostrato come lo smog aumenti il rischio di problemi cardiaci.
Infarto e caldo torrido: la nuova ricerca
Il nuovo studio ha analizzato oltre 200.000 cartelle cliniche di persone che hanno avuto un infarto nella provincia cinese di Jiangsu dal 2015 al 2020. Già un precedente studio aveva dimostrato il legame tra le condizioni meteo e la salute cardiaca.
Il particolato raggiunge il flusso sanguigno e può portare a una risposta infiammatoria importante a diversi distretti del corpo umano, cuore compreso. In caso di presenza di placche aterosclerotiche, le polveri sottili possono aggravare il problema, portando a eventi cardiaci.
Infarto e caldo torrido: ecco di quanto aumenta il rischio
I risultati dello studio hanno dimostrato che durante un’ondata di calore di due giorni con temperature superiori ai 30 gradi il rischio di un infarto aumento del 18 per cento. Se l’ondata di calore dura quattro giorni con temperature sopra i 35 gradi accompagnato da alti livelli di particolato, il rischio aumenta significativamente fino a farlo raddoppiare.
Molto spesso con l’alta pressione i livelli di particolato nell’aria diventano molto alti. È il caso tipico delle città della Pianura Padana come Milano e Torino. La situazione migliora con il vento e la pioggia.
Il caldo in sé è già uno stress importante per il cuore
Del resto il caldo torrido è una delle minacce più importanti per la salute cardiaca, perché mette a dura prova il sistema cardiovascolare. Durante periodi di caldo estremo, il corpo tende a sudare abbondantemente per mantenere la temperatura interna stabile.
Questa sudorazione eccessiva può portare a una significativa perdita di liquidi e sali minerali essenziali, aumentando il rischio di disidratazione. La disidratazione a sua volta provoca un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, mettendo ulteriore pressione sul cuore e il sistema circolatorio.
Le alte temperature possono causare la dilatazione dei vasi sanguigni periferici, riducendo la resistenza vascolare e la pressione sanguigna. Questa dilatazione, unita all’aumento della frequenza cardiaca, può rendere più difficile per il cuore pompare sangue in modo efficiente, specialmente nelle persone anziane o con patologie cardiache preesistenti.