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Drew Barrymore: «Con fibre e fitness ho perso 10 chili»

«Non ho mai seguito diete in vita mia. Però, quando ho provato un regime che non richiedeva sacrifici, ma solo un controllo delle porzioni unite all’attività fisica, i risultati sono arrivati nel giro di tre mesi»

La dieta di cui parla la serie tv che interpreto va intesa allegoricamente come fame di materialismo narcisista. A me, invece, Santa Clarita Diet ha costretto a riflettere sul concetto di dieta nel senso vero del termine, e mi ha spronato a intraprendere una dieta vera e propria, anche non a base di cosce umane come nella fiction, ovviamente…

Prima delle riprese pesavo dieci chili più di adesso

Sui set del secondo o terzo episodio mi sentivo già più leggera, più sana, più felice. Non voglio dire che stare bene dipenda tutto dal corpo e dall’immagine fisica. L’aspetto mentale e l’atteggiamento nei confronti della vita sono parimenti essenziali. Ma confesso che passare dalla misura 10 alla 4 è stato molto carino.

Gruppo San Donato

Mai diete in vita mia 

Io prima non avevo mai seguito diete, se non di rado, magari perché malata – o dopo le gravidanze – perché mi piace mangiare, lo dico senza tanti giri di parole. Non che avessi bisogno di «guarire» qualcosa nella testa e nello spirito tramite il cibo (non sono tra quelli che considerano il cibo taumaturgico), né ho mai ritenuto che stare a tavola fosse un puro godimento, nel senso epicureo. Uno dei miei passatempi preferiti era sedermi davanti alla tv e mangiare mentre guardavo Master Chef. Il cibo lo osservavo e lo ingurgitavo nello stesso tempo.

Non mi è mai importato avere un corpo da bikini 

Sarà perché non ho la disciplina necessaria né l’interesse ad avere un corpo da bikini. Non me ne importava nulla nemmeno quando ero giovane. Ho le spalle larghe e sono capace di portare avanti un business, oltre che recitare, e questo per me vuol dire essere un donna di successo. Poi, se non mangio mi assale il malumore, come del resto a tutti, no? L’altro giorno sono andata a una lezione tostissima di ginnastica dinamica, di quelle che ti fanno sudare l’anima, e all’uscita sono passata di fronte a una pizzeria al taglio e mi sono presa una scatola piena di fette. Questa è libertà, mi sono detta. Me la sono sudata, quella pizza, e me la sono goduta senza alcun complesso di colpa.

Troppe rinunce portano all’infelicità

Quindi, non sarei mai riuscita a mettermi a dieta con successo se non avessi incontrato la bravissima Kimberly Snyder e la sua compagna Kushi che cucina le sue ricette. Ho perso dieci chili, come dicevo, in soli tre mesi. Il suo metodo mi piace perché non richiede sacrifici. Sono convinta che una dieta ferrea porti al fanatismo e all’infelicità. Magari fai un periodo disintossicante a base di succhi proteici, poi appena tocchi un pezzetto di pane ti gonfi come un pesce palla. È un circolo vizioso e non fa per me. In sostanza, grazie a Kimberly ho imparato a controllare le porzioni e a fare più esercizio fisico. Non ci vuole Einstein per capirlo. Niente bombe proteiche, quindi, ma ho aumentato il consumo di fibre, frutta e verdura che mi aiutano a essere sazia prima. Il mio motto è: «Mangia e goditi la vita, che è troppo corta per sprecarla con i succhi. Lasciami il mio bicchiere di vino e portami il pane!».

Drew Barrymore (Testimonianza raccolta da Silvia Bizio per OK Salute e Benessere Magazine)

 

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