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I videogame modificano il cervello

Il gioco rende più efficienti le aree cerebrali responsabili dell'attenzione e delle abilità visuo-spaziali

I videogiochi fanno bene o fanno male? Se lo chiedono sempre più spesso le mamme preoccupate nel vedere i figli incollati alla console per ore e ore, a volte pure affiancati da papà un po’ attempatelli che però non rinunciano a giocare. La verità sta nel mezzo, come sempre.

Gli effetti sul cervello

I videogame sono in grado di modellare il cervello, come tutte le attività del resto: se usati con buon senso, possono perfino potenziare le regioni cerebrali responsabili dell’attenzione e delle abilità visuo-spaziali; se usati in modo eccessivo, invece, possono aprire la porte ad una vera e propria dipendenza. Lo dimostra uno studio pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience dall’Università aperta della Catalogna, in Spagna, in collaborazione con il Massachusetts General Hospital di Boston, negli Usa.

Gruppo San Donato

Lo studio

Per scoprire come i videogiochi influenzano il cervello e il comportamento umano, i ricercatori guidati da Marc Palaus hanno passato in rassegna ben 116 studi scientifici recenti, di cui 22 hanno analizzato le modifiche strutturali determinate sul cervello, mentre altri 100 si sono focalizzati sulle alterazioni della funzionalità cerebrale e del comportamento.

I risultati

I risultati dimostrano che i videogame cambiano la struttura e il modo di operare del cervello. Innanzitutto potenziano le aree cerebrali deputate all’attenzione, rendendole più efficienti e reattive agli stimoli: di conseguenza migliorano sia l’attenzione selettiva che quella sostenuta nel tempo. In secondo luogo, i videogiochi potenziano le aree cerebrali connesse alle abilità visuo-spaziali, come l’ippocampo destro, che risulta ingrandito sia nei giocatori abituali sia in volontari a digiuno di videogame e sottoposti ad un programma di allenamento alla console.

Rischio dipendenza

Ovviamente non sono tutte rose e fiori. Troppe ore passate davanti allo schermo a inseguire palloni o a uccidere mostri possono creare una vera e propria dipendenza, alterando funzione e struttura dei circuiti cerebrali associati alla ricompensa e alla gratificazione.

Una medaglia a due facce

Alla luce di questi dati le mamme devono preoccuparsi oppure no? «Abbiamo valutato come il cervello reagisce all’esposizione ai videogiochi, ma gli effetti non sempre si traducono in cambiamenti nella vita reale», spiega Palaus. La ricerca scientifica nel settore sta ancora muovendo i primi passi e non può dare risposte definitive, «ma è probabile che i videogame possano avere sia aspetti positivi che negativi, ed è essenziale cogliere questa complessità».

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