La caratteristica principale dei virus erpetici è quella di non abbandonare mai più l’ospite dopo la prima infezione. Lo sa bene chi è colpito ciclicamente da herpes labiale, fastidioso e puntuale ogni qual volta si attraversa un periodo di stress e le proprie difese immunitarie si abbassano. Sono le cosiddette infezioni latenti, che rimangono annidate nel nostro corpo in attesa di una causa scatenante. Come l’herpes simplex, anche il virus Varicella-Zoster ha questo comportamento e dopo l’infezione primaria, che si manifesta con la varicella, può tornare nelle vesti di Fuoco di Sant’Antonio.
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Parola all’esperto
Ma dopo essere stati colpiti una volta dall’infezione secondaria, possono esserci ulteriori recidive? E se so di essere una persona a rischio, posso fare azioni preventive per evitare la manifestazione dell’herpes zoster?
Nella videointervista l’esperto Carlo Gelmetti, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Dermatologia Pediatrica della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Milano, risponde a tutte queste domande, sottolineando anche l’efficacia del vaccino.
Il vaccino anti-zoster
In Europa è stato approvato per l’uso negli adulti di età pari o superiore ai 50 anni per la prevenzione dell’herpes zoster e della nevralgia post-erpetica. Il vaccino può essere usato anche in persone che non presentano anticorpi anti virus Varicella-Zoster, che hanno un’anamnesi negativa per varicella e in chi ha già presentato un caso di herpes zoster.
Non previene la varicella
Lo stesso vaccino non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti e non è indicato per la prevenzione dell’infezione primaria da varicella.
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