L’uso degli oppiacei contro la lombalgia è sempre più al centro di studi internazionali, vista anche la preoccupazione per i numerosi casi di dipendenza. Gli esperti si stanno chiedendo se contro questo tipo di mal di schiena gli oppiacei siano inutili. Una risposta arriva da una ricerca australiana dell’Università di Sydney, secondo la quale hanno la stessa efficacia del placebo, ma con molti effetti collaterali.
In questo articolo
Lombalgia: i numeri in Italia, milioni di connazionali coinvolti
Solo in Italia diversi milioni di persone soffrono ogni anno di questo dolore che colpisce la parte bassa della schiena. Si stima che il 90% della popolazione generale ne venga colpito almeno una volta nella vita. Il mal di schiena in generale colpisce fino a 15.000.000 di italiani ogni anno. La lombalgia ne interessa almeno dieci milioni. Rappresenta la prima causa di assenza dal lavoro. Una recente meta analisi aveva indicato quali siano i farmaci migliori per affrontare la lombalgia, indicando però come l’attività fisica sia assolutamente necessaria.
Uso degli oppiacei contro la lombalgia: la ricerca australiana
I ricercatori in forza all’ateneo australiano hanno analizzato i dati di circa 350 persone con un’età media di quasi 45 anni. Tutti soffrivano di lombalgia o di dolore al collo o di entrambe le condizioni. Gli esperti li hanno suddivisi in due gruppi. Il primo ha assunto oppiacei, in particolare ossicodone e naxolone, il secondo un placebo. La terapia è durata fino a sei settimane consecutive. Si possono leggere i risultati di questo studio sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet.
I ricercatori hanno misurato l’intensità del dolore di ciascun partecipante alla sperimentazione e quello alla fine del trattamento. Gli esperti hanno utilizzato la Brief Pain Inventory Pain Severity Subscale, una scala da 0 a 10, utilizzata per comprendere appunto l’intensità di un dolore.
Uso degli oppiacei contro la lombalgia efficaci come il placebo
L’analisi di questi dati ha portato il gruppo di lavoro ad affermare che non ci sono differenze nei due gruppi nel miglioramento della qualità della vita. Ma c’è di più. Il gruppo che ha assunto il placebo ha avuto un piccolo ma significativo miglioramento nella salute mentale.
Gli oppiacei non colpiscono le cause del mal di schiena
Nello studio si legge che nonostante gli oppiacei siano usati come antidolorifici, studi recenti hanno dimostrato che non sono efficaci per il dolore alla schiena e quello al collo. Questo accade principalmente perché questa categoria di farmaci ha come obiettivo la percezione del dolore e non la sua causa. In pratica inibiscono i recettori del cervello, bloccando la percezione del dolore. L’infiammazione o il danno fisico continuano ad avere i loro effetti.
Il problema della dipendenza da farmaci oppiacei
Inoltre a lungo andare il corpo può sviluppare una tolleranza agli oppiacei. La conseguenza è che si assumono alte dosi per avere lo stesso effetto. Questo può portare a effetti collaterali importanti e potenzialmente anche alla dipendenza da oppiacei con un impatto molto negativo sulla salute di chi li assume.
I limiti dello studio sull’uso degli oppiacei contro la lombalgia
Secondo alcuni esperti però lo studio ha dei limiti, alcuni anche importanti. Innanzitutto per conoscere la sensazione del dolore, la valutazione era fatta direttamente dai partecipanti, quindi soggettiva e non oggettiva.
Un altro limite è che sia stato utilizzato l’effetto placebo e non un altro trattamento. Si definisce effetto placebo la reazione di una persona che prova un miglioramento a seguito di una cura farmacologica, anche quando questi non sono dovuti alla stessa. Il meccanismo alla base di questo effetto è di tipo psicologico ed è legato prevalentemente alle aspettative che il paziente ripone nelle cure o nei farmaci. Il paziente ha miglioramenti anche quando non gli sia stato somministrato alcuna cura o farmaco. Il termine “placebo” indica una sostanza priva di effetti farmacologici.