Con controlli di routine per il cuore sugli over 65 si potrebbero evitare molti ricoveri e decessi. Gli screening dovrebbero essere organizzati sulla falsariga di quello che succede per il tumore al seno, quello alla prostata o al colon retto. È questa la richiesta della Sicge, la Società Italiana di Cardiologia Geriatrica. Secondo i suoi esperti, in merito solo alle patologie delle valvole cardiache si potrebbero evitare circa 150.000 decessi. Si parla di malattie come la stenosi aortica e l’insufficienza mitralica.
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Oltre il 30% di chi ha malattie alle valvole non sa di averle: necessari controlli di routine per il cuore
La raccomandazione della società scientifica si basa sui risultati del primo screening cardiologico realizzato in Italia per le patologie valvolari. I risultati non lasciano spazio a dubbi. Nel nostro Paese il 33% circa degli anziani ha problemi alle valvole cardiache senza sintomi. In pratica è per loro impossibile accorgersene, se non sottoponendosi a controlli di routine. Prima di questo studio si pensava che il problema colpisse un anziano su dieci.
La ricerca nei borghi del cuore
I ricercatori hanno analizzato i dati di circa 1200 persone con almeno 65 anni, tutti residenti nei cosiddetti borghi del cuore. Si tratta di piccoli comuni di diverse regioni italiane con meno di 3.000 abitanti, che sono sottoposti a regolari visite cardiologiche con elettrocardiogramma ed ecocardiogramma.
Controlli di routine per il cuore: scoperti alti indici di malattie cardiache senza sintomi
Niccolò Marchionni spiega i risultati dell’indagine, che hanno spinto la Sicge, di cui è presidente, a chiedere alle istituzioni italiane di inserire anche gli screening del cuore, in quelli fortemente consigliati agli anziani. L’indagine dimostra che attività di screening mirate sono fondamentali. «Si osserva una prevalenza di circa il 30% di patologie valvolari nelle forme lieve e moderata. Si tratta di un dato tre volte più alto rispetto a quella stimata fino ad oggi del 10-12%, con un’alta percentuale di ipertesi (83%), 19% di diabetici e 56% di dislipidemici, cioè con livelli alti di colesterolo. Tutte nuove diagnosi con sintomi silenti e fattori di rischio per cui gli anziani esaminati non erano in trattamento, in grado di generare negli anni successivi patologie cardiache clinicamente rilevanti».
Governo e regioni lavorino per controlli di routine per il cuore
Ecco i motivi della richiesta di organizzare «programmi strutturati di screening salvavita come per i tumori mammario, colon-rettale e della cervice uterina. Ciò permetterebbe un aumento del numero delle diagnosi dall’attuale 25% al 60%, consentendo di intervenire precocemente in modo da aumentare la probabilità di sopravvivenza».
I numeri delle malattie cardiovascolari in Italia
In Italia, come del resto in tutti i Paesi occidentali, le malattie cardiovascolari sono quelle che causano il maggior numero di morti, rappresentando il 38% del totale. In termini numerici stiamo parlano di 127.000 decessi tra le donne e 98.000 tra gli uomini, per un totale di 225.000 morti ogni anno.
Il costo sociale è altissimo, perché costituiscono anche la prima causa di ricoveri in ospedale, con 875.574 ricoveri, pari al 14% del numero totale di ricoveri ordinari.