A bastoncino, fatte in casa o surgelate, più o meno salate, servite con maionese o ketchup. Le patatine fritte sono un peccato di gola che chiunque commette con piacere, pur sapendo che non si tratti di un piatto salutare per eccellenza. E in effetti, le chips non solo nuocciono alla linea ma influiscono anche negativamente sulla salute dell’uomo. Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato che il consumo abituale di patatine fritte raddoppia il rischio di mortalità prematura.
Lo studio
Un team di ricercatori internazionali, guidato dall’italiano Nicola Veronese dell’Università degli Studi di Padova, ha verificato i consumi di patate di 4.400 nordamericani di età compresa tra 45 e 79 anni nel corso di otto anni, attraverso la compilazione di questionari alimentari.
I risultati
Al termine degli otto anni di monitoraggio, sono stati riscontrate 236 morti complessive. Dopo aver valutato diversi fattori di rischio che potessero avere avuto un’influenza sulla mortalità, gli studiosi hanno verificato se effettivamente ci fosse un’associazione tra il consumo abbondante di patate fritte e l’aumento della percentuale dei decessi.
Dai dati raccolti è emerso che tra chi mangiava meno patate e chi ne mangiava di più non vi erano grandi differenze nel rischio di mortalità. Tuttavia, una seconda analisi ha rivelato che coloro che mangiavano le patatine fritte almeno due volte a settimana avevano un rischio maggiore di andarsene prematuramente.
Sotto accusa la frittura
La ricerca punta il dito contro la frittura, che elimina tutti i nutrienti positivi delle patate e le trasforma in bombe caloriche. Secondo uno studio della Duke University, nel Nord Carolina, infatti, le chips hanno un’alta densità calorica (fino a 574 calorie per 100 grammi) e un basso indice di sazietà. In altri termini: oltre a essere ipercaloriche, saziano poco e si tende a mangiarne in quantità elevate.
Via libera ad altri tipi di cottura
Sebbene abbiano un indice glicemico alto, le patate contengono proteine, carboidrati, fibre, vitamine C e B6, potassio e manganese. Questo ortaggio è ricco di antiossidanti, che combattono i radicali liberi e rallentano l’invecchiamento cellulare, e grazie all’amido contribuisce a mantenere in salute l’intestino (scopri qui tutti gli altri benefici delle patate). Se la frittura, dunque, va consumata con molta moderazione, tutti gli altri tipi di preparazione sono concessi. Via libera a bollitura, purè, cottura al forno o condimento in insalata.
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