Quali sono i rischi del laparocele? Andiamo per ordine, cercando di capire innanzitutto cosa sia. Il laparocele è un’ernia, che si forma su una cicatrice già esistente, in genere a causa di un precedente intervento di chirurgia addominale. Il primo sintomo visibile è un rigonfiamento dell’addome. In un caso su dieci dopo un’operazione chirurgica all’addome si può verificare un cedimento della parete muscolare. In genere la causa va ricercata nel fatto che la ferita provocata dall’incisione del chirurgo non si è rimarginata in modo ottimale.
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Quali sono i sintomi del laparocele?
In molti casi non ha sintomi, a parte il rigonfiamento addominale. Può però non dare alcun tipo di dolore o fastidio. Ci sono casi in cui ci possono essere dei crampi addominali specie dopo l’attività fisica, ma anche sforzi addominali intensi come colpi di tosse e starnuti.
Ci sono fattori di rischio?
I fattori di rischio sono principalmente l’età avanzata e il sovrappeso. Anche malattie come il diabete e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Naturalmente, come si diceva, anche un precedente intervento chirurgico precedente con un’incisione non perfettamente guarita.
Quali sono i rischi del laparocele?
Il rischio più importante, come nel caso di Papa Francesco, è il blocco intestinale e lo strozzamento dell’ansa intestinale. Molto probabilmente è la conseguenza dell’intervento per la diverticolosi a cui i medici hanno sottoposto il pontefice un paio di anni fa. L’intervento tradizionale eseguito su Bergoglio ha lasciato cicatrici importanti che hanno indebolito la parete addominale. Ecco perché si è formato il laparocele.
Cos’è l’intervento di laparotomia?
Ora i medici del Gemelli hanno deciso di procedere a una laparotomia. In pratica entreranno nel punto in cui si trova la cicatrice e si procede per rinforzare la parete addominale dove si trova il laparocele. Generalmente viene impiantata una protesi fatta da rete di materiale sintetico.
Rischi del laparocele: quanti giorni di convalescenza occorrono?
Di solito questa situazione clinica è decisamente più diffuso negli anziani perché hanno un tono muscolare inferiore rispetto ai più giovani. Non mancano però casi anche tra le persone meno mature. Il ritorno a casa è in genere previsto dopo 4-5 giorni, ma come sempre dipende dalle condizioni di salute generale del paziente.
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