«I crociati sono legamenti situati all’interno del ginocchio che, incrociandosi al centro dell’articolazione, uniscono tibia e femore. Sono due: quello anteriore (LCA), che limita la rotazione e la traslazione anteriore della tibia rispetto al femore, e quello posteriore (LCP) che limita la traslazione posteriore». Vincenzo Madonna è Direttore dell’Unità di Chirurgia del ginocchio dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, in provincia di Verona. (Puoi chiedergli un consulto qui)
A cosa servono
Svolgono un ruolo importante in quanto aiutano a garantire la stabilità dell’articolazione. Per questo, quando il legamento crociato anteriore, più frequentemente coinvolto nelle distorsioni del ginocchio, viene lesionato, crea uno stato di instabilità del ginocchio stesso che non permette al paziente di vivere una vita quotidiana dinamica, e soprattutto di praticare sport, senza avere problemi di cedimento, spesso anche associati a dolori.
Come intervenire
Raramente le lesioni, anche se parziali, rimangono tali nel tempo, in quanto il LCA ha una vascolarizzazione di tipo terminale. Quindi quando si lesiona anche solo parzialmente, molto spesso è destinato a una «degradazione» totale o sub-totale nell’arco di qualche settimana. In ogni caso, gli interventi possono essere di due tipi: la fisioterapia e la chirurgia.
Fisioterapia
Si possono verificare situazioni di lesione parziale e ginocchio con instabilità trascurabile. Si può quindi intervenire con una fisioterapia specifica volta al recupero articolare, muscolare e neuro-motorio, che viene eseguita in centri riabilitativi di alta specializzazione per circa sei settimane, o comunque fino al recupero funzionale completo. Occorre però tenere presente che il ginocchio non avrà più un’affidabilità al 100%, soprattutto nella pratica di sport ad alto impatto.
Chirurgia
Il trattamento chirurgico è assolutamente necessario nei casi in cui, se il crociato è lesionato totalmente o anche solo parzialmente, è presente un’instabilità sia oggettiva che soggettiva di grado moderato o grave.
In cosa consiste l’intervento
L’intervento consiste nel ricostruire il LCA ripristinando la sua anatomia articolare nei suoi due punti di inserzione al femore e alla tibia. È possibile mediante l’esecuzione di due tunnel ossei (8 mm), uno tibiale e uno femorale, dentro i quali viene fatto passare un «sostituto» del LCA, che può essere di tipo autologo, omologo o sintetico. Al momento, i più frequentemente utilizzati sono i tendini semitendinoso e gracile autologhi. Vengono quindi prelevati dal ginocchio del paziente stesso, che vengono fatti passare attraverso i suddetti tunnel ossei e fissati sia alla tibia, sia al femore dopo un’accurata valutazione dell’isometria dell’impianto.
Accorgimenti
È molto importante che durante questo tipo di chirurgia si ponga molta attenzione al trattamento di ogni altra problematica articolare nella maniera più conservativa possibile, come le lesioni meniscali e/o cartilaginee, che dovranno essere trattate simultaneamente per migliorare i risultati di questa metodica.
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