Anche l’Italia ha detto sì alle legge sull’oblio oncologico. Praticamente le autorità italiane hanno cancellato l’obbligo di dichiarare di aver avuto il cancro, quando stipuliamo alcuni contratti, soprattutto quelli relativi alla richiesta di mutui e assicurazioni.
In altri Paesi europei è già realtà. In Spagna, Belgio, Francia, Lussemburgo, nei Paesi Bassi e in Portogallo esiste una legge che permette ai guariti da un tumore di esercitare questo diritto. Una risoluzione dell’Europarlamento raccomanda a tutti gli Stati membri di adottare norme sull’oblìo oncologico. Ora anche il Parlamento italiano ha approvato la legge sull’oblio oncologico.
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Oblio oncologico: basta con il dire che si tratta di un male incurabile
In Italia la proposta di legge era bipartisan. Questo vuol dire che è stata presentata da parlamentari sia della maggioranza, sia dell’opposizione. Non ha alcun senso essere penalizzati con condizioni più onerose, dopo aver sofferto di una malattia così importante.
Il nuovo rapporto sulla condizione dei pazienti oncologici
Sulla questione è intervenuto Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia. In occasione della Giornata Mondiale del Malato Oncologico la Favo ha presentato il 15esimo rapporto sulla condizione dei pazienti in Italia. Per De Lorenzo bisogna smettere di chiamare il cancro “male incurabile”, perché non è vero. Sappiamo che diversi tumori, se individuati nelle prime fasi, hanno ormai tassi di sopravvivenza molto alti, anche del 90 per cento.
Il ragionamento di De Lorenzo prosegue affermando che poiché dal tumore si guarisce, serve anche in Italia una legge sul diritto all’oblio. Con le regole attuali sono considerate ancora persone a rischio, per cui hanno importanti difficoltà ad esempio ad accendere un mutuo.
Che cos’è l’oblio oncologico?
Si tratta del diritto del paziente guarito da un cancro di non dare più informazioni sulla malattia che ha superato. Ora in Italia nessuno sarà più tenuto a dare questa informazione, che prima veniva richiesta nei contratti per la concessione di un finanziamento o di un’assicurazione, ma anche durante un colloquio di lavoro.
Qual è sarà ora la situazione in Italia?
Il testo approvato definisce il diritto all’oblio oncologico come il diritto delle persone guarite da un cancro di non fornire informazioni né di essere oggetto di indagini sulla propria pregressa condizione patologica. In pratica nessuno potrà più chiederci se abbiamo avuto un tumore, neanche quando dobbiamo firmare contratti bancari, finanziari e assicurativi. Questo però solo se le terapie siano concluse e non si abbiano episodi di recidiva da dieci anni dalla data di richiesta.