In occasione della Festa della mamma, domenica 14 maggio nelle piazze italiane torna l’Azalea della ricerca di Fondazione Airc. L’iniziativa, che dal 1984 ha permesso di raccogliere più di 290 milioni di euro, è nata per sostenere la ricerca sui tumori che colpiscono le donne. Per trovare diagnosi sempre più precoci e trattamenti più efficaci. «La forza della donne» è il messaggio che quest’anno Airc vuole trasmettere durante la campagna per tutto il mese di maggio. Lo fa anche grazie alla storie di tre donne, Ilenia, Emanuela e Roberta, che sul sito dell’iniziativa hanno condiviso la loro storia, raccontando dove hanno trovato la forza per affrontare la malattia.
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Dove trovare e come acquistare l’Azalea della ricerca
Nella giornata di domenica 14 maggio l’Azalea della ricerca si potrà acquistare, a fronte di una donazione di 18 euro, in oltre 3.600 piazze italiane grazie al lavoro di 20.000 volontari. A questo link, inserendo il proprio indirizzo, è possibile trovare la piazza più vicina che partecipa all’iniziativa. Per chi, invece, non riesce a recarsi fisicamente, l’Azalea della ricerca si può acquistare anche online, su Amazon, al prezzo di 22 euro.
Donne e tumori: l’importanza degli screening
Per Airc l’iniziativa è anche l’occasione per ricordare l’importanza degli screening e della diagnosi precoce dei tumori. Gli screening proposti gratuitamente dal Sistema sanitario nazionale sono infatti di basilare importanza e possono salvare la vita. Sono rivolti ad alcune fasce della popolazione e consentono di individuare lesioni precancerose oppure la presenza di un tumore quando è ancora allo stadio iniziale. L’adesione ai programmi di screening in Italia, tuttavia, è ancora troppo bassa.
Secondo i dati dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, emblematico è soprattutto il caso del cancro al colon-retto. Si tratta del secondo tumore più diagnosticato tra le donne, ma 7 su 10 non effettuano gli esami raccomandati per la sua individuazione precoce. Lo scorso anno nel nostro Paese sono stati stimati oltre 185 mila nuovi casi di tumore nella popolazione femminile. Circa 10 mila in più rispetto al 2019, l’anno prima dello scoppio della pandemia. I tumori più frequenti sono stati: mammella, colon-retto, polmone, utero, tiroide, pancreas, linfoma non-Hodgkin, stomaco, vescica, melanoma.
Tumori femminili: 13 campanelli d’allarme
L’elenco è ispirato a quello pubblicato qualche anno fa dall’American Society of Clinical Oncology (Asco). Comprende sintomi comuni a svariate malattie, la maggior parte delle quali benigne. Tuttavia dare loro ascolto, andando dal medico, può essere un modo semplice per restare a lungo in salute.
- Perdita immotivata di peso. Fluttuazioni di piccola entità della massa corporea sono normali e possono dipendere da fattori stagionali, ormonali o persino emotivi, legati allo stress. Tuttavia un dimagrimento consistente merita una visita di controllo.
- Gonfiore addominale. La maggior parte delle donne convive periodicamente con questo sintomo. Se però diventa persistente, si protrae per diverse settimane ed è accompagnato da dolore addominale o pelvico, meglio farsi controllare. Potrebbe essere legato a un tumore ovarico.
- Cambiamenti a carico del seno. Non solo noduli e formazioni solide. Bisogna fare attenzione anche all’eventuale arrossamento persistente della cute in una determinata zona della mammella e all’ispessimento della pelle. Potrebbero essere segnali di un tumore al seno. Anche cambiamenti a carico del capezzolo meritano una visita.
- Perdite di sangue tra due cicli. Qualsiasi perdita di sangue al di fuori delle mestruazioni merita un controllo ginecologico. A qualsiasi età. In particolare è bene farsi controllare se il ciclo è già scomparso, quindi se la donna è in menopausa. Il sanguinamento può avere molte cause, tra cui anche un tumore della cervice.
- Alterazioni della pelle. Molti prestano giustamente attenzione alle modificazioni dei nei, che possono essere indice di un melanoma. Tuttavia, se la pelle è eccessivamente arrossata in un punto preciso, se desquama e non tende alla guarigione spontanea in breve periodo, potrebbe trattarsi di un diverso tumore cutaneo.
- Sanguinamenti non comuni. Perdere sangue è sempre un segno di qualcosa che non va. La perdita ematica con le feci, specie se rossa, è spesso dovuta a emorroidi infiammate (ma merita comunque un controllo più approfondito). La presenza di sangue nelle urine, invece, richiede un esame delle stesse e un’ecografia renale.
- Cambiamenti nella bocca. I tumori della bocca sono in crescita tra le donne. Anche a causa dell’abitudine al fumo e dell’aumento nel consumo di alcol e superalcolici. Individuare precocemente un’alterazione della mucosa o della gengiva consente di evitare cure invasive, chirurgie demolitive e gravi difficoltà conseguenti.
- Dolore. In alcuni casi un dolore sordo e persistente può essere un campanello d’allarme per un tumore. Un dolore durante la deglutizione, un mal di testa che dura più di due settimane e non risponde ai soliti farmaci, o anche il dolore osseo, specie alla schiena, meritano sempre un approfondimento.
- Linfonodi ingrossati. Quando si nota un linfonodo ingrossato, nella maggioranza dei casi all’origine c’è un’infezione. Meglio però far valutare dal medico i linfonodi che non diminuiscono di volume nel giro di qualche giorno o continuano a ingrandirsi.
- Febbre persistente. La febbre non è un sintomo tipico delle malattie oncologiche, ma è possibile che in alcuni casi un tumore alteri i meccanismi di controllo della temperatura corporea. Può accadere, per esempio, nel caso di tumori del fegato, del pancreas o del sangue, come leucemie e linfomi.
- Stanchezza. Qualsiasi senso di spossatezza che duri oltre due settimane, in assenza di una malattia o di una situazione oggettiva che lo giustifichi, deve essere riferito al medico.
- Tosse persistente. La tosse persistente è tipica dei fumatori. Proprio per questo è di scarsa utilità nella diagnosi precoce del tumore del polmone. Se la tosse è secca, dura da settimane o mesi e si presenta in piccoli accessi circoscritti, per pochi minuti al giorno, è meglio però farsi controllare.
- Sudorazione notturna eccessiva. Le cosiddette vampate sono comuni in menopausa, ma se il ciclo non è ancora scomparso e sono presenti altri sintomi, come un gonfiore indolore di un linfonodo, un prurito persistente diffuso su tutto il corpo, febbre, spossatezza o perdita di peso, è opportuno rivolgersi al medico.