Tra i tanti neologismi dell’era digitale si sta affermando il catfishing, dall’inglese catfish, che significa pescegatto, e che si riferisce a una truffa amorosa perpetrata attraverso i social network e i siti di incontri online. In natura il pescegatto è un vorace predatore, proprio come il catfisher, che si crea un falso profilo, con un’altra identità e foto rubate ad altri account, e dichiara spesso un’età, un lavoro e una vita completamente diversi da quelli reali. Un fake, dunque, che ha lo scopo di raggirare altri utenti, con cui crea relazioni amorose virtuali.
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Catfishing: tanti i casi di cronaca
I cuori infranti da questi impostori appartengono alle persone più svariate. Hanno un’intelligenza assolutamente nella norma e, forse, stanno vivendo un momento di fragilità e solitudine che li porta a fidarsi più facilmente. Molti ricorderanno il matrimonio che, nella primavera del 2019, non s’aveva da fare tra Pamela Prati e l’inesistente Mark Caltagirone. La showgirl giurava di essere vittima di una truffa amorosa perpetrata ai suoi danni. Qualcuno, fingendo di essere un ricco imprenditore, l’avrebbe contattata tramite i social, seducendola. I due avrebbero iniziato una relazione online così intensa da portarli a volersi addirittura sposare. Ma c’era un piccolo ostacolo alla romantica unione: Caltagirone non esisteva, con tutte le conseguenze scandalistiche e legali della vicenda.
Altri casi di catfishing hanno avuto conseguenze molto più gravi, come nella vicenda di Daniele, ragazzo 24enne di Forlì che, nel 2021, si è ucciso dopo aver scoperto che la donna di cui era profondamente innamorato (e che non aveva mai conosciuto dal vivo) era in realtà un uomo di 64 anni.
Non va dimenticato il catfishing praticato per estorcere denaro: è recente il racconto del pallavolista milanese Roberto Cazzaniga che, per oltre 13 anni, è stato convinto di essere fidanzato con una modella brasiliana che, in realtà, non esisteva, ma che ha ricevuto dalla vittima ben 700mila euro in denaro e regali di lusso.
I diversi tipi di truffatori
Come evitare di farsi spezzare il cuore dai truffatori digitali? Capire il nemico non è semplice. Anche perché il catfishing è un gioco in cui ci sono due protagonisti, ognuno con il proprio ruolo e le proprie responsabilità.
Innanzitutto occorre distinguere due tipologie di catfisher, in base all’obiettivo finale:
- il truffatore che vuole estorcere denaro
- il truffatore puramente amoroso.
Truffatore che vuole estorcere denaro
«Dove l’interesse è esclusivamente economico ci possiamo immaginare che dall’altra parte vi sia una persona essenzialmente scaltra, in grado di manipolare l’altro e molto brava a capire i bisogni di chi ha di fronte», spiega Marco Silvaggi, psicoterapeuta, sessuologo e docente presso l’Università Cattolica di Roma. «Spesso le persone narcisiste posseggono questa caratteristica».
Truffatore puramente amoroso
Se invece l’obiettivo è intraprendere una relazione amorosa il quadro psicologico del catfisher cambia. In questo caso si può innanzitutto analizzare la società in cui viviamo. «Se tutto è basato su modelli irraggiungibili e vincenti è facile sentirsi inadeguati», afferma lo psicologo. «In questi individui che praticano il catfishing in genere c’è un’enorme distanza percepita tra il proprio sé reale e il sé ideale. Non si sentono all’altezza di essere amati, desiderati e desiderabili per come sono davvero, per cui si inventano un altro sé per potersi relazionare».
In alcuni casi, invece, una componente fondamentale della truffa amorosa è la noia, che viene combattuta con la ricerca della novità. Basta uno smartphone in mano per vivere una o più passioni immaginarie, il tutto senza lo sforzo di una relazione reale. E di metterci la faccia, quantomeno la propria.
Catfishing: i campanelli d’allarme
Il carnefice e la vittima, come spesso accade, hanno una componente che li rende simili: entrambi vogliono vivere qualcosa di magico, a ogni costo. Le vittime di catfishing, infatti, si accorgono abbastanza presto che c’è qualcosa di stonato in quella storia d’amore virtuale. L’amato non vuole mostrarsi in video, potrebbe rifiutare di mandare dei messaggi vocali o evitare un incontro fisico per mesi, o addirittura anni. «Se la vittima di truffa amorosa, nonostante vari campanelli d’allarme, non si rende conto di essere raggirato, il motivo è che quella storia d’amore gli è funzionale e ne ha fortemente bisogno, per cui non vuole assolutamente perderla», puntualizza Silvaggi.
Ma come si può mandare avanti per anni una relazione senza il minimo contatto fisico, magari praticando solo sesso via chat? «C’è un aspetto che, per alcune persone, è più necessario del sesso», risponde l’esperto, «e sono le attenzioni, di cui i catfisher sono abilissimi a circondare la propria vittima».
Quando si scopre la verità si può cadere in depressione
Tuttavia, come certi sogni, una storia basata sulla menzogna finisce, trasformandosi in incubo. «La vittima del catfisher vive innanzitutto un vuoto improvviso», continua Silvaggi. «Quella persona che si amava e che diceva di amarlo non c’è più. Questa perdita affettiva avviene in modo violento, da un momento all’altro, e ci si ritrova senza tutto quel mondo in cui si è creduto e in cui ci si rifugiava. Inoltre, spesso chi è stato preso in giro vive una profonda crisi perché non ha più fiducia in se stesso e nella propria capacità di distinguere il vero dal falso. Tutto ciò può rappresentare un trauma, portando nei casi limiti a una profonda depressione».
A questo punto, chi è stato ingannato da un profilo inesistente capisce di avere un problema che va ben oltre l’episodio singolo. Che cosa lo ha spinto a lasciarsi andare tanto con qualcuno che non voleva mostrarsi dal vivo? Evidentemente è necessario comprendere quali sono state le motivazioni più profonde che hanno portato a gettar via completamente se stessi in un’interazione virtuale.
Come difendersi dal catfishing?
«Si deve esigere l’autenticità dell’interlocutore, magari chiedendogli di fare una videochiamata, oppure si può fare una ricerca per immagini su Internet per capire se le foto coincidono con il profilo dell’amato», consiglia lo psicologo. Il punto è che spesso la vittima di catfishing ha bisogno proprio di non scoprire l’inganno, ha fame di una magia che nella realtà è difficile da trovare. Per questo l’unica via d’uscita è l’acquisizione di un’autoconsapevolezza per far luce sui quei punti deboli irrisolti da sempre, su cui si continua a inciampare. In alcuni casi, rivolgersi a uno specialista può davvero salvare la vita.
Il catfishing è un reato punibile col carcere
E il catfisher come ne esce? «Difficilmente il truffatore finanziario si pentirà, mentre è possibile che, dopo anni di relazioni fittizie, il truffatore amoroso possa avere un terribile risveglio di coscienza, rendendosi conto di non essere stato in grado di costruire alcunché di reale, e di aver vissuto in una perenne menzogna». Oltre alle conseguenze psicologiche, il catfisher rischia anche il carcere: l’articolo 494 del Codice Penale, infatti, punisce il reato di sostituzione di persona al fine di recare vantaggio a sé e danno a un altro individuo.