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Bianca Atzei: «Con l’aiuto di Max ho superato la paura di volare»

«Nel periodo più buio della mia vita ho iniziato ad avere il terrore di salire sugli aerei. Poi la svolta, con un viaggio a Dubai insieme a lui»

Soltanto chi la prova può capire cosa significhi davvero avere paura di volare. È una sensazione incontrollabile e spaventosa che ti avvolge e ti toglie l’aria, annichilendoti. Ne sono stata preda per cinque lunghi anni.

Da piccola non temevo di salire sugli aerei

Eppure ho iniziato a volare che ancora non andavo all’asilo. E addirittura da sola. Abitavamo a Milano e i miei genitori mi mandavano spesso in Sardegna dai nonni, affidandomi alle cure del personale di bordo che mi riempiva di coccole e attenzioni, intenerito da quella bimbetta che se ne stava buona e tranquilla senza fare un capriccio. E quando, col tempo, ho iniziato a intraprendere la mia carriera nella musica, ho continuato a farlo senza particolari problemi, nonostante una sottile sensazione di inquietudine che mi procurava l’idea di trovarmi addirittura sopra le nuvole.

Gruppo San Donato

In tournée con il pullmino

Non so cosa sia scattato a un certo punto dentro di me. Nessun problema in volo, nessun episodio particolare che mi abbia generato una giustificata agitazione. Niente di niente. Eppure, improvvisamente sono stata pervasa dalla paura folle di salire su un aereo. Di stare a un’altezza spropositata e terrificante dove, qualunque cosa fosse successa, non avrei potuto fare niente per prenderne il controllo e gestirla.

La verità, ora lo so, è che in quello stesso periodo io non stavo affatto bene con me stessa. La mia vita privata attraversava un momento difficile, che mi faceva sentire fragile e insicura. Non mi ritrovavo più. E di conseguenza non riuscivo più ad affrontare molte situazioni che fino a poco prima erano state il mio pane quotidiano. Era una sensazione spaventosa.

Per qualche tempo non ho più preso un aereo. Preferivo affrontare lunghissimi viaggi sul pullmino insieme ai miei musicisti per spostarci da una tappa all’altra durante le tournée, arrivando stremata ad affrontare la serata sul palco per poi ripartire subito il giorno dopo. Ma mi rendevo conto che in questo modo avrei inevitabilmente limitato la crescita del mio percorso professionale, al quale invece tenevo tanto. Oltre al fatto che avrei dovuto rinunciare al mio desiderio di vedere il mondo, che nutrivo da sempre.

Inutili la valeriana e altri aiuti

Allora ci ho riprovato. Ho ripreso a volare, sempre accompagnata da qualcuno del mio staff, cercando di aiutarmi con la valeriana e con tecniche respiratorie per gestire l’ansia apprese da libri che leggevo avidamente. Un’ansia che però non se ne voleva proprio andare. Alle hostess bastava guardarmi in faccia per capire subito lo stato in cui mi trovavo: ero pallida, avevo la nausea e mi si chiudeva lo stomaco in una morsa insopportabile.

Così mi facevano sempre sedere nelle prime file, e una volta sono perfino rimasta quasi tutto il tempo nella cabina del pilota, anche per rendermi conto in prima persona di cosa accadeva veramente lì dentro, senza trovare alcun motivo di preoccupazione. Niente che giustificasse quella mia paura spropositata, che però non se ne andava.

Capivo che sarebbe stato impossibile uscirne da sola. Ma, mentre cominciavo a prendere in considerazione l’idea di rivolgermi a un terapeuta, è arrivato nella mia vita qualcuno di molto più importante, Max Biaggi, che è diventato il mio compagno e, regalandomi serenità e stabilità, è riuscito a cancellare ogni mia paura.

Con la sua tenacia, che lo spinge a cercare di eliminare sempre ogni ostacolo che trova sul suo cammino, è riuscito a infondermi quella sicurezza che avevo perso. E allora ho capito che il mio terrore di non poter controllare quello che poteva accadere a bordo di un aereo rappresentava in realtà la paura di non riuscire a controllare la mia vita.

Ci siamo confrontati a lungo, io e Max, su questo mio problema, e alla fine siamo volati insieme a Dubai. E, incredibilmente, su quell’aereo, è definitivamente scomparsa ogni mia agitazione. Perché ormai era cambiato tutto dentro di me. Sono passati sei anni, e ora affronto senza alcun problema anche voli lunghissimi. Certo, quando incappo in qualche vuoto d’aria o in qualche perturbazione mi fa ancora un po’ effetto. Ma del resto a chi non lo fa?
Bianca Atzei

Testimonianza raccolta da Grazia Garlando per OK Salute e benessere aprile 2017

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