Telecomando, pantofole, birra e smartphone: ecco il ritratto del tifoso medio, pronto a lasciare la propria “sindone” impressa sul divano per seguire istante dopo istante le gesta della sua squadra di calcio in tv. Campionato, coppe internazionali, pure le amichevoli vanno bene pur di sognare di essere lì, in campo, insieme ai propri eroi in calzoncini corti. Una situazione irrimediabile, direte voi. E invece no: qualcosa si può ancora salvare, facendo leva proprio sulla passione smodata per la squadra del cuore.
La sperimentazione
Ne sono convinti i ricercatori del programma EuroFIT, che puntano a salvare dalla sedentarietà i tifosi di mezza età grazie alla collaborazione di 15 grandi club europei, dal Benfica all’Arsenal, dal Manchester City allo Sporting Lisbona. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, ha selezionato tra Portogallo, Gran Bretagna, Olanda e Norvegia ben 1.200 tifosi di età compresa fra i 30 e i 65 anni, invitandoli a seguire un programma di 12 settimane finalizzato a cambiare il proprio stile di vita, migliorando l’alimentazione e facendo una regolare attività fisica.
L’esca
Per convincerli, è bastato offrire un po’ di tecniche motivazionali, un programma di attività fisica, uno smartwatch per monitorare i progressi e, udite udite, la possibilità di allenarsi nel club della propria squadra del cuore. Almeno due sessioni sono infatti presidiate da un “ambasciatore” di EuroFIT, l’allenatore della squadra o un calciatore del presente o del passato.
I risultati
La sperimentazione è tutt’ora in corso e si concluderà con i campionati di calcio nei quattro Paesi. I risultati definitivi saranno resi pubblici in estate, ma di sicuro non deluderanno: a poche settimane dalla fine del programma, 9 tifosi su 10 stanno ancora seguendo fedelmente gli allenamenti, dunque un’ottima aderenza alla «terapia». Miracoli del calcio.
Elisa Buson
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