Per prevenire e combattere l’artrosi, occhio allo stile di vita: è molto più importante di quanto pensiate. Due fattori su tutti? La sedentarietà e l’alimentazione scorretta: possono alterare il metabolismo delle cellule delle articolazioni, favorendo infiammazione e dolore.
Praticare una regolare attività fisica e seguire una dieta bilanciata, al contrario, aiuta a disinnescare questo meccanismo perverso, ritardando e alleviando i sintomi della malattia. E’ questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori britannici dell’Università di Surrey, passando in rassegna i più recenti studi scientifici.
“Innesco” metabolico
I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Reviews Rheumatology, indicano chiaramente che uno stile di vita scorretto può alterare il metabolismo delle cellule delle articolazioni, determinando una vera e propria “riprogrammazione” genetica: le cellule vengono colpite nella loro capacità di produrre energia, e sono costrette a cercare dei metodi alternativi per generarla. In questo modo si determina una produzione eccessiva di glucosio che, se non viene subito bruciato, finisce per trasformarsi in acido lattico: questa sostanza di scarto, difficile da smaltire, tende ad accumularsi aumentando l’infiammazione delle cartilagini articolari, che a sua volta causa dolore e blocca i movimenti.
Più prevenzione
La scoperta potrebbe imprimere un’importante accelerazione alla ricerca di nuove strategie di prevenzione. Identificando i cambiamenti metabolici che avvengono nelle cellule, infatti, potrebbe diventare possibile controllare e rallentare i sintomi dell’artrosi, alleviando le sofferenze di milioni di pazienti.
«Per troppo tempo questa malattia è stata considerata come un aspetto inevitabile dell’invecchiamento, ma non è così: ciò che abbiamo imparato è che possiamo controllare e prevenire l’insorgenza di questa condizione dolorosa», afferma il coordinatore dello studio, Ali Mobasheri. «E’ importante non sottostimare l’importanza della dieta e dello stile di vita – aggiunge l’esperto – non solo perché influisce sul benessere generale dell’organismo, ma perché può pure alterare il comportamento metabolico di cellule, tessuti e organi, portando gravi malattie».
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