Sottoporre a test cognitivi i guidatori più anziani riduce il tasso di incidenti stradali. La notizia è contenuta in uno studio giapponese. In Giappone le persone con un’età superiore ai 75 anni devono fare un test cognitivo ogni cinque anni se vogliono vedere confermata la loro patente di guida.
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Test cognitivi ai guidatori più anziani: in cosa consistono?
Ciò implica testare la memoria di un guidatore, facendogli ricordare le illustrazioni senza che gli vengano offerti suggerimenti. È indagata anche la percezione del tempo, chiedendogli l’anno, il mese, la data, il giorno della settimana e l’ora corrente. I risultati sono indicati come “rischio di demenza” o “nessun rischio di demenza”. I ricercatori hanno voluto capire se questa regola abbia dato i frutti sperati. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of the American Geriatrics Society.
Test cognitivi ai guidatori più anziani: i risultati dello studio giapponese
Questa norma ha ricevuto l’approvazione definitiva nel 2017. Nel giro di due anni, il Paese ha registrato un calo di quasi 4.000 incidenti automobilistici tra gli anziani. Ma allo stesso tempo sono aumentati gli infortuni tra gli over 75 su biciclette e marciapiedi.
Il declino cognitivo è una normale conseguenza dell’invecchiamento. La cognizione rallenta con l’avanzare dell’età. Le persone più anziane hanno tempi di reazione agli eventi sulla strada più lenti rispetto ai giovani.
Quanti over 75 guidano in Italia? Quanti incidenti provocano?
In Italia gli over 75 con patente di guida sono circa un milione e mezzo. Le vittime stimate circa 400 ogni anno. Ecco perché gli esperti chiedano maggiore rigore nel confermare una patente a chi abbia più di 75 anni. La fascia di età delle persone tra i 65 e gli 86 anni in termini percentuali è quella più in pericolo. Chi ha compiuto 80 anni di età nel nostro Paese deve rinnovare la patente ogni due anni, prima della scadenza prevista.
I ricercatori hanno analizzato i dati degli incidenti stradali. Nel 2019 ci sono stati 41 incidenti mortali in Giappone, accaduti perché un guidatore anziano ha schiacciato l’acceleratore al posto del freno. Di questi ben 28 (il 68%) sono stati causati da conducenti di età superiore ai 75 anni. Durante lo studio, gli scienziati hanno anche esaminato il numero di feriti tra pedoni e ciclisti di età superiore ai 75 anni.
Le donne più a rischio degli uomini
Delle 196.889 segnalazioni di infortuni analizzate, i risultati hanno mostrato che dopo l’entrata in vigore del cambio di regola, queste sono aumentate in media di 959. Questo è stato principalmente tra le donne con 805 infortuni in più.
“Dal 2017 il numero di conducenti anziani che hanno volontariamente rinunciato alla patente è aumentato notevolmente. Questo potrebbe aver contribuito alla riduzione degli incidenti”. Il dottor Haruhiko Inada ha partecipato alla ricerca.