Il lockdown, che ha costretto tutti a restare chiusi tra le mura domestiche per lunghe settimane, ha fortemente modificato la relazione dell’uomo con la natura. Lo dimostra anche uno studio dell’Università del Vermont, pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One. I ricercatori hanno coinvolto i visitatori delle foreste urbane e dei parchi della città di Burlington in un sondaggio online, relativo al loro rapporto con l’ambiente naturale prima e dopo l’avvento del Covid-19.
Dai risultati è emerso che nei mesi precedenti alla pandemia il 26% dei 400 intervistati non era mai stato in quest’area verde, preferendo di gran lunga il centro urbano. Dopo il periodo di lockdown, invece, l’81% ha riscoperto l’importanza di stare in mezzo alla natura e ha iniziato a frequentare assiduamente questi parchi.
Dopo il periodo di restrizioni, caratterizzato da isolamento, senso di vulnerabilità e solitudine, molte persone hanno infatti avvertito la necessità di svolgere più attività all’aperto, sia sportive sia ludiche, in grado di produrre un effetto benefico sullo stato psicofisico. Non a caso quasi il 60% degli intervistati ha affermato che, in quei mesi, la natura ha migliorato il suo benessere mentale e il tono dell’umore. Ma quali sono i vantaggi del verde per mente e corpo?
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La natura aumenta la produzione di endorfine
«È stato comprovato che il contatto con la natura aumenti la produzione di endorfine, i neurotrasmettitori “calmanti” che il nostro organismo genera naturalmente quando si trova in uno stato di rilassamento» fa sapere Michela Francia, psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, EMDR practitioner presso Città di Lecce Hospital. «Ciò induce una reazione a catena, per cui la muscolatura, il battito cardiaco e la pressione arteriosa si stabilizzano. A breve e a lungo termine, questo equilibrio fisico comporta effetti benefici anche sul nostro stato mentale, in particolare sul sonno, sull’umore e l’appetito, e svolge un’azione analgesica, spegnendo eventuali dolori».
Il colore verde svolge un effetto “calmante”
Inoltre, come sosteneva Picasso, “i colori seguono i cambiamenti delle emozioni”. «Esiste, infatti, una correlazione tra colori e umore. Il verde, tonalità-simbolo della natura, svolge un effetto calmante sul sistema nervoso, come tutti i colori freddi. Il verde e il blu sono le tonalità preferite dall’essere umano, proprio perché rievocano immagini di cieli tersi e prati, che danno un senso di pace e serenità immediata», continua la dottoressa.
Le conseguenze negative dell’iperstimolazione cittadina
Le ricerche condotte a riguardo hanno dimostrato che «vivere in un contesto urbano, soprattutto nelle grandi città o metropoli, aumenta le probabilità di andare incontro a stress psicofisico, disturbi d’ansia, come attacchi di panico, depressione, difficoltà di gestione della rabbia e disagio emotivo. L’iperstimolazione sensoriale a fattori stressanti, come rumori, inquinamento e densità abitativa, aumenta la reattività del sistema nervoso, innalzando la pressione sanguigna, indebolendo il sistema immunitario, modificando la frequenza del respiro e di conseguenza alterando l’equilibrio psicofisico».
Il Forest bathing induce cambiamenti fisiologici importanti
L’esperienza immersiva nel verde, grazie alla quale si possono ottenere benefici in termini di benessere fisico e mentale, nasce in Giappone con il termine di Shinrin-Yoku ma è conosciuta da tutti come Forest bathing. In poche parole, “fare il pieno” di natura, anche solo con una passeggiata o abbracciando un albero, è una pratica in grado di indurre cambiamenti fisiologici prolungati, come la riduzione dello stress, l’abbassamento della pressione sanguigna o il potenziamento del sistema immunitario.
Non tutti i boschi e gli spazi verdi, però, sono idonei a ospitare esperienze del genere. Non è detto, infatti, che tutti posseggano in ugual misura e in maniera adeguata le necessarie caratteristiche strutturali, botaniche, di fruibilità paesaggistiche, biochimiche e biofisiche. Il Forest bathing può dare benefici, insomma, se il contesto risponde a dei requisiti. A tal proposito PEFC Italia, ente promotore della corretta e sostenibile gestione delle foreste, e l’agronomo Marco Mencagli hanno definito un protocollo per lo screening delle caratteristiche delle aree forestali capaci di garantire benefici salutistici all’uomo.
Il Parco del Respiro è il luogo ideale per trarre benefici dal Forest bathing
E il Parco del Respiro di Fai della Paganella è la prima località del Trentino Alto Adige a ricevere ufficialmente la certificazione PEFC per l’idoneità al benessere forestale. Si tratta di un’area forestale di 36 ettari, ideale per praticare il Forest bathing. I faggi, l’abete rosso, il pino silvestre e il larice che ricoprono questa zona, infatti, hanno un alto potere emissivo di monoterpeni, sostanze estremamente benefiche per la salute dell’uomo.