La terapia ormonale sostitutiva non previene le malattie croniche che spesso colpiscono le donne in menopausa. L’avvertimento è contenuto in un documento ufficiale della Task Force degli USA che si occupa di prevenzione. Quindi no come sistema per prevenire malattie cardiache, tumori e diabete, sì per trattare i sintomi della perimenopausa, come le vampate, la secchezza vaginale e gli sbalzi di umore. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of the American Medical Association.
La US Preventive Services Task Force ha analizzato i dati disponibili, concludendo che i possibili danni di questo trattamento farmacologico non superano i benefici. Questo vale sia che si utilizzi la combinazione estrogeno/progestinico in presenza di un utero intatto, sia che si usi il solo estrogeno dopo un’isterectomia.
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Terapia ormonale sostitutiva non previene le malattie croniche: analizzate oltre 1.100.000 donne
I ricercatori hanno messo sotto la lente di ingrandimento 20 sperimentazioni e 3 studi, che hanno coinvolto quasi 1.200.000 donne. La revisione delle ricerche fatte sull’argomento ha confermato che esistono prove convincenti di un modesto beneficio nella riduzione del rischio di fratture. C’è di un piccolo beneficio anche nella riduzione del rischio di diabete e per il cancro del colon-retto. Nessun beneficio per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Prove scientifiche a favore e contro la TOS
Ci sono prove scientifiche invece di un aumento moderato del rischio di tromboembolismo venoso, ictus, colecistopatia, incontinenza urinaria, e, nel caso della combinazione estrogeno/progestinico, demenza. La relazione tra TOS e tumore invasivo della mammella è complicata. Il rischio appare aumentato con la combinazione estrogeno+progestinico e ridotto con il solo estrogeno.
Terapia ormonale sostitutiva non previene le malattie croniche: le conclusioni dello studio
Gli esperti concludono, suggerendo di non usare la TOS come strategia preventiva. Nel documento si legge che questi risultati riguardano le persone che usano la terapia ormonale allo scopo di prevenire condizioni mediche croniche. Non interessano le persone che usano la terapia ormonale per la gestione dei sintomi della menopausa. La raccomandazione non va applicata neppure a chi ha avuto una menopausa prematura o una menopausa chirurgica, per le quali sono necessarie considerazioni differenti nel soppesare rischi e benefici”.