Bacche di Goji: ecco i benefici a prova di scienza

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Le bacche di Goji

Le bacche di Goji, note scientificamente con il nome di Lycium barbarum, sono conosciute anche come frutto del lupo, sono usate nella medicina cinese tradizionale da oltre 2.000 anni. Hanno un sapore dolce e possono essere consumate o così come sono, oppure come infuso. Ci sono anche gli estratti di bacche di Goji, in polvere o pastiglie.
Come tutte le bacche colorate, inclusi i frutti di bosco, anche quelle di Goji contengono molti antiossidanti, che aiutano a proteggere l’organismo dai danni dei radicali liberi. In particolare hanno i polisaccaridi Lycium barbarum, che hanno diversi benefici per la nostra salute. In più le bacche di Goji forniscono 11 aminoacidi essenziali, più di qualsiasi altro frutto.

Sono molto nutrienti

Il contenuto nutrizionale delle bacche di Goji varia ovviamente a seconda della freschezza e del modo in cui sono lavorate. In media comunque una porzione, che è considerata di 85 grammi, ha più o meno 70 calorie, molte fibre e vitamine. In particolare permettono di fare il pieno di vitamina A (addirittura forniscono il 150% della razione giornaliera raccomandata), di vitamina B2 (63% della razione giornaliera), di vitamina C (27% della razione giornaliera) e modeste quantità di vitamina B1. Molti anche i sali minerali: farete il pieno di rame (84% della razione giornaliera), selenio (75% della razione giornaliera), ferro (42% della razione giornaliera) e modeste quantità di potassio e zinco. Per essere un frutto ha anche un alto contenuto di proteine.

Rallentano l’invecchiamento

I molti antiossidanti contenuti nelle bacche di Goji possono aiutare a combattere i danni dei radicali liberi, primi responsabili dell’invecchiamento. Uno studio del Danish Centre for Molecular Gerontology dimostra la sua efficacia nel riparare il collagene della pelle. Il collagene è una proteina strutturale e costituisce il principale elemento fibroso di pelle, tendini, cartilagini, ossa, denti, membrane, cornee e vasi di tutti i vertebrati. Diminuisce con l’età, ma anche a causa di fattori come lo stress, l’invecchiamento, la cattiva alimentazione. Uno studio del Medical College dell’Università di Pechino ha inoltre evidenziato che l’estratto di bacche di Goji aiuta a rallentare anche l’invecchiamento cellulare.

Ti danno più energia
Ideali per gli sportivi

Mangiare le bacche di Goji ti fa sentire pieno di energia e aumenta la normale sensazione di benessere. Uno studio dell’Università di Wuhan in Cina ha dimostrato che il recupero da allenamenti molto intensi è più rapido, ma occorre mangiarle o berle sotto forma di succo tutti i giorni, anche quando non andiamo in palestra. Un altro studio, questa volta americano, ha evidenziato che migliora le performance sportive.

Riduce lo stress
e migliora il sonno

Uno studio dell’Università dell’Arizona ha dimostrato che mangiare per due settimane consecutive una porzione di Goji da 100 grammi ogni giorno faccia diminuire i livelli di stress, migliori la qualità del sonno e la capacità di concentrazione, faciliti il risveglio e regali un senso di benessere generale.

Può aiutarti a
perdere peso

Le bacche di Goji sono utili per potenziare gli effetti della dieta e dell’attività sportiva. Innanzitutto contengono molte fibre, che controllano i livelli di glucosio nel sangue e donano più velocemente il senso di sazietà. Inoltre le bacche hanno anche un indice glicemico basso.

Possono aumentare
le difese immunitarie

Anche in questo caso gli studi hanno preso in considerazione l’estratto e non il frutto. Uno studio americano ha dimostrato che assumere 120 millilitri di estratto di bacche di Goji al giorno per 30 giorni aumenti significativamente le diverse risposte immunologiche e la percezione di benessere, senza reazioni avverse.

In conclusione

Le bacche di Goji forniscono molti sali minerali, vitamine e antiossidanti. Quindi aggiungerli alla nostra dieta fa sicuramente bene, anche se possono essere abbastanza costose, come del resto lo sono anche i frutti di bosco, che sono l’alimento che più assomiglia. La maggior parte degli studi poi è stato svolto usando l’estratto e non il frutto.