La mia vita è cambiata totalmente all’età di 17 anni. Solo qualche anno prima gareggiavo a livello agonistico come nuotatrice, ma passavo più tempo in vasca che in mezzo agli amici, impegnata in ore e ore di lunghi allenamenti. Nuotando, però, mi sembrava di veder sfuggire i migliori anni della mia vita. Non fraintendetemi: amavo quello che facevo, ero anche bravina (di me si diceva che era nata una stella!), eppure i turbamenti adolescenziali e la voglia di vivere appieno la giovinezza, sperimentando le stesse avventure delle mie coetanee, mi spinsero a dire basta. Mio padre comprese e mi diede il via libera.
Poco tempo dopo la mia decisione partecipai a un concorso per fare la modella. Non solo arrivai prima, ma dalla giuria mi notò persino un’agenzia italiana che mi offrì un contratto di lavoro in Italia. Nonostante la giovane età non ci ho pensato due volte e mi sono trasferita entusiasta per quello che mi aspettava a oltre mille chilometri di distanza. Da allora l’Italia, e nello specifico Milano, è diventata la mia nuova casa: qui ho fatto carriera, prima come modella e poi, nel 1998, come conduttrice. Anche quell’anno una fortuna: partecipai al casting per Mai dire Gol, ma proprio in quell’edizione Simona Ventura aveva lasciato il programma, per cui ci fu l’opportunità di affiancare Claudio Bisio e Gioele Dix come co-conduttrice. E pensare che poi Mai dire Gol doveva durare solo poche puntate, invece è andata avanti per ben cinque anni! Dopo questa esperienza ce ne sono state tantissime altre fino a oggi: sono ormai 12 anni che conduco Melaverde su Canale 5.
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Da un paio d’anni ho iniziato a giocare a golf con Roberto
In Italia ho trovato lavoro e anche l’amore. Proprio a Milano ho incontrato mio marito, Roberto Cozzi, quando avevo 28 anni. Tuttavia, qualcosa della mia vecchia vita è sempre rimasto incastonato dentro di me: la nuotatrice che ero stata viveva nella mia voglia continua di muovermi e fare attività fisica. E infatti fin da quando mi sono trasferita, e poi anche con mio marito, ho sempre cercato sport che rispondessero a questa mia necessità. Agli inizi andavo a correre, qualche volta sono tornata in vasca a nuotare, mentre da un paio d’anni ho iniziato a giocare a golf con Roberto.
Tutto è cominciato per colpa mia. O meglio, sono io che, indecisa su cosa regalargli un anno al suo compleanno, ho optato per un carnet di lezioni di golf, proprio perché sapevo che molti suoi amici lo praticavano e gli avrebbe fatto piacere provare. E invece è successo che, nonostante lui fosse contentissimo del regalo, voleva provarlo con me. «Dai, così impariamo insieme e coltiviamo uno sport in comune», mi disse. Io all’inizio ero scettica. Diciamoci la verità: non avevo mai considerato il golf come un’attività fisica vera, come uno sport. Io ho bisogno di muovermi, correre, faticare, sudare. Solo così mi sembra di portare a casa dei risultati, di bruciare calorie, di fare bene al mio corpo. Il golf mi sembrava tutto, tranne che faticoso! Mi dava proprio l’impressione di essere statico, addirittura noioso. Nonostante questo atteggiamento snob iniziale, ho deciso di dargli una chance. Per amore si fa tutto, no?
Dopo ore sul campo da golf sono distrutta ma felice
E così è successo che mi sono dovuta ricredere totalmente. Mio marito aveva ragione: il golf era appassionante. Mi piaceva, mi coinvolgeva e in poco tempo è diventato un interesse condiviso. Ho rivisto tutte le mie posizioni: che affronti un percorso da nove buche o uno da diciotto, torno a casa dopo ore passate sul campo che sono distrutta, soddisfatta e felice. Il golf mi permette di entrare in contatto con la natura, di staccare completamente dalla giornata e dal telefono. Inoltre mi trasmette energia, mi ricarica, quasi mi cura. Poi cammino e mi stanco: una volta credo di essere arrivata addirittura a percorrere dieci chilometri! Questo perché praticare golf non significa semplicemente «tirare una pallina»: bisogna allenare i muscoli delle braccia, imparare il movimento con cui accompagnare la mazza, adottare una giusta postura, calibrare la forza per lanciare correttamente, vicino o lontano, di sponda o dritto.
Non pensavo, ma prima e dopo è anche importante fare dello stretching, sia per ovviare alla posizione un po’ incurvata che si assume durante ogni lancio, sia per preparare i muscoli al sollevamento delle mazze, che, a seconda della tipologia, non sono così leggere come sembra. È anche per questo che, un paio di volte a settimana, abbino al golf delle lezioni di pilates che mi aiutano a rinforzare i muscoli lombari e quelli delle braccia.
Un amore condiviso che ci giova singolarmente e come coppia
Ma oltre a tutti questi aspetti, devo ammettere che lo sport è anche un’ottima terapia di coppia. Io e mio marito stiamo insieme da più di vent’anni, e siamo sempre stati molto affiatati, ma giocando insieme abbiamo scoperto lati dell’altro, e modi di starci vicino, che non avevamo mai sperimentato. Ad esempio, adesso che abbiamo raggiunto un livello tale da poterci iscrivere alle gare, ho scoperto, nonostante io abbia un passato da agonista, di essere più ansiosa di lui. Prima dei tornei, infatti, mi faccio prendere un pochino dall’apprensione, perché in fondo nella vita sono una perfezionista e ho paura di giocare male, mentre Roberto è molto più bravo di me a tenere sotto controllo l’ansia da prestazione e con il suo approccio mi aiuta a superare le incertezze. Alla fine, spalleggiandoci, riusciamo a ottenere anche discreti risultati, io forte sul colpo lungo, lui su quello più corto.
Quando invece ci alleniamo per conto nostro, tutto cambia e può capitare che ci scontriamo. Pensate che io e lui non litighiamo quasi mai a casa, eppure quando giochiamo a golf discutiamo animatamente, perché lui mi fa notare dove sbaglio e mi dà consigli su come correggermi, mentre io mi innervosisco. Dallo scontro, però, ritorna sempre l’equilibrio e le discussioni che intavoliamo sul campo sono costruttive, in qualche modo ci consolidano e ci rendono più forti. Insomma, quello che era nato come un regalo per lui è diventato un regalo per entrambi, un amore condiviso che ci giova singolarmente e come coppia. Siamo così appassionati che anche quando andiamo in vacanza le borse con le mazze da golf non le lasciamo mai a casa…