C’è lo spettro della disoccupazione dietro ad un caso di suicidio su cinque: la mancanza di lavoro è infatti legata alla morte di oltre 45.000 persone che si tolgono la vita ogni anno nel mondo. E’ quanto rivela un’indagine condotta da un’equipe di psichiatri dell’università di Zurigo sulla base di dati raccolti in 63 Paesi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Fondo Monetario Internazionale durante gli anni cruciali della crisi economica.
I risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet Psychiatry, dimostrano che tra il 2007 e il 2009 le vittime della disoccupazione sono salite da 41.148 a 46.131, con un incremento di quasi 5.000 decessi proprio a cavallo dell’anno nero della crisi economica, il famigerato 2008. Gli effetti della mancanza di lavoro si sono fatti sentire da tutti, donne e uomini di ogni età, perfino tra gli ultra-65enni già usciti dal mercato del lavoro.
Lo studio dimostra pure che il numero dei suicidi si impenna con 6 mesi di anticipo rispetto ai tassi di disoccupazione, probabilmente per l’incertezza legata all’evoluzione del mercato del lavoro e per le pressioni subite dai lavoratori durante le fasi di ristrutturazione di aziende e compagnie.
EB