Salute

Tumore ovarico: un killer silenzioso e poco conosciuto

Oggi è la giornata mondiale dedicata a questa malattia, che registra un alto numero di casi ma di cui si parla ancora poco. In Italia 8 donne su 10 non conoscono i segnali a cui prestare attenzione e come fare prevenzione.

Almeno una donna su tre lo confonde con il tumore dell’utero e, chiedendo di elencarne i sintomi, in poche riuscirebbero a rispondere. Eppure il tumore alle ovaie non è raro, colpisce ogni anno 250 mila donne e registra un tasso di sopravvivenza del 45% contro l’89% del tumore al seno, il ben più noto ‘big killer’ femminile.

Secondo un’indagine promossa da Acto onlus (Alleanza contro il tumore ovarico), in Italia 8 donne su 10 non conoscono questa patologia. Per diffondere maggiori informazioni sul tumore ovarico, inclusa la prevenzione e i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione, oggi si celebra la Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico, a cui hanno aderito 57 associazioni di pazienti da 23 Paesi nel mondo.

Gruppo San Donato

La campagna corre sul web e sui social network: registrandosi al sito www.ovariancancerday.org oggi si potrà ricevere una e-card informativa, con l’invito a spedirla ad altre cinque amiche per sensibilizzarle sul tema. In Italia ha preso il via la raccolta fondi di Acto onlus, per distribuire gratuitamente a tutte le donne la prima guida tascabile sul tumore ovarico – “Il Silenzio non è d’oro” – in collaborazione con otto società scientifiche. www.actoonlus.it,

Come per altre neoplasie, la parola d’ordine per il tumore ovarico è tempestività, di diagnosi e di cura.  I sintomi sono aspecifici: gonfiore addominale persistente, necessità di urinare, fitte addominali e, meno frequentemente, inappetenza, senso di immediata sazietà, perdite ematiche vaginali e variazioni delle abitudini intestinali.

Come capire se c’è un problema alle ovaie? Se uno o più di questi segnali compare per almeno 12/15 giorni al mese e si ripresenta da 2/3 mesi consecutivi, è bene rivolgersi al medico. Le visite ginecologiche regolari o in caso di sospetto, che sottopongano eventualmente la paziente all’ecografia transvaginale, sono senz’altro utili in una fase di prevenzione e nell’identificazione di sintomi precoci. Anche conoscere quanto il proprio rischio di sviluppare la malattia è importante.

Ecco quali sono i soggetti più a rischio:

–       donne oltre i 55 anni e già in menopausa

–       donne che non hanno mai avuto figli

–       donne che non hanno mai fatto uso di pillola anticoncezionale

–       donne con menopausa iniziata in età avanzata rispetto alla media

–       donne che hanno avuto le prime mestruazioni in età precoce

–       donne che hanno sofferto di endometriosi

–       tutte le donne con storia familiare di tumore ovarico, del seno, del colon o dell’utero

La prevenzione passa anche dallo stile di vita: tenere il peso sotto controllo, fare esercizio fisico regolare, smettere di fumare.

Come si affronta e quali sono, oggi, le terapie per il tumore ovarico? Ce lo spiega Giovanni Scambia, ordinario di Ginecologia Oncologica dell’Università Cattolica- Policlinico Gemelli di Roma.

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