Dopo anni di paralisi completa otto persone sono riuscite a muovere volontariamente alcuni muscoli recuperando anche la sensibilità tattile, per capire, per esempio, se stanno camminando sull’asfalto o sulla sabbia.
Un successo terapeutico e di riabilitazione hi-tech ottenuto dal team guidato da Miguel Nicolelis della Duke University di Durham, in North Carolina, un pioniere nel campo delle protesi robotiche comandate dal pensiero, sistemi tecnologici in grado di captare il pensiero di un individuo e trasformarlo in un’azione reale. Grazie un’interfaccia uomo macchina e alla realtà virtuale, dunque, i ricercatori sono riusciti a portare nuovi e mirati stimoli al sistema nervoso dei pazienti con il risultato che i pochi nervi spinali evidentemente rimasti intatti dopo il trauma si sono risvegliati e riorganizzati, consentendo il ripristino parziale di funzioni motorie e tattili.Un risultato ancora più eclatante se si considera che gli 8 pazienti erano paralizzati da molti anni.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports edita da Nature.
In pratica ai pazienti è stato chiesto di immaginare di muovere le gambe e di camminare, e i ricercatori hanno raccolto i loro segnali neurali. Poi questi pensieri sono stati utilizzati per animare degli avatar che li hanno riprodotti in una realtà virtuale. I pazienti, vestiti con indumenti speciali dotati di sensori e altre tecnologie, hanno così ricevuto dei feedback che hanno permesso questa riprogrammazione del sistema nervoso “fermo” da anni. Una riabilitazione e un allenamento hi-tech che ha permesso di raggiungere un ulteriore obiettivo: dotati di gambe robotiche, i pazienti sono riusciti a muovere volontariamente alcuni muscoli e a camminare. E hanno anche riguadagnato almeno in parte il controllo della vescica e dell’intestino.
Nel video del progetto Walk Again di AASDAP potete vedere tutti i passaggi della ricerca spiegati dal neuroscienziato Miguel Nicolelis.
Per il video: Credit AASDAP
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