Quando il cuore non pompa più bene si possono comunque dormire sonni tranquilli: questo grazie a dei nuovi sensori hi-tech posti sotto il materasso, che monitorano in maniera non invasiva il battito del paziente con insufficienza cardiaca avvisando quando la situazione si complica ed è meglio andare dal medico.
Diagnosi precoce
Questi “angeli custodi” elettronici, prodotti partendo da un semplice tubo di gomma flessibile per l’acqua, lanciano l’allerta appena si manifestano i primi peggioramenti della contrazione cardiaca, una o due settimane prima che il paziente stesso si accorga dei sintomi.
Questo è un notevole passo avanti, dal momento che l’insufficienza cardiaca (o scompenso cardiaco congestizio) rappresenta una delle prime cause di ricovero negli over-65, che spesso arrivano in ospedale quando le condizioni sono ormai già troppo gravi.
Utile per gli anziani
«Questi sensori per il letto aiutano a rilevare i primi segni di malattia quando i sintomi sono ancora trattabili», spiega Marjorie Skubic, ingegnere elettronico ed informatico presso l’ateneo statunitese. «Avere sensori che monitorano costantemente il battito cardiaco – prosegue la ricercatrice – può essere particolarmente utile per gli anziani, perché non devono indossare o accendere nessun genere di dispositivo».
Per una casa più “intelligente”
«Attraverso sensori sparsi per la casa è possibile individuare piccole variazioni della salute prevedendo l’insorgenza dei problemi», precisa la ricercatrice Marilyn Rantz. «Le nostre ricerche precedenti hanno dimostrato che lo scompenso cardiaco congestizio può essere scoperto una o due settimane prima grazie ai sensori. Questo dà un vantaggio ai medici, che possono così iniziare prima il trattamento evitando problemi più seri e il ricovero».
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