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Raffreddore e influenza in estate favoriti da sbalzi termici

Di influenza di si ammala anche in estate, come mai? Colpa dei virus simil-influenzali che, complice il clima, hanno vita più facile

Raffreddore e influenza in estate, sempre più di frequente, complici gli sbalzi di temperatura. Il punto con Fabrizio Pregliasco, ricercatore in virologia dell’Università degli Studi di Milano e direttore Sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano.

In estate si passa da una temperatura vicina ai quaranta gradi, per scendere poi improvvisamente a 15. Questo cambiamento cosa comporta dal punto di vista di raffreddori e simil-influenze?

Questo clima è un invito a nozze per tanti virus simil-influenzali. Non si tratta infatti di vera influenza, che non sta circolando in questo periodo, ma di tantissime altre varianti di virus che possiamo considerare come dei «cugini»: per esempio adenovirus, rinovirus e coronavirus, che vedono facilitata la loro opera proprio dagli sbalzi termici. I repentini cambi di temperatura subiti dal nostro organismo in questa stagione, infatti, hanno conseguenze sulla clearence mucociliare.

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Si tratta di un meccanismo di difesa dell’apparato respiratorio delle prime vie aeree, che vede un continuo ricambio di muco grazie all’opera delle ciglia vibratili delle cellule della parete respiratoria. Per motivi legati appunto allo sbalzo termico – quindi sia per il passaggio dal caldo al freddo, che dal freddo al caldo – il meccanismo si blocca, le ciglia vibratili rimangono temporaneamente immobilizzate. Quindi il muco continua a non rinnovarsi permettendo così ai vari virus di «entrare».

Raffreddori e influenza in estate: come possiamo difenderci da questa aggressione?

Si deve cercare di limitare l’esposizione agli sbalzi termici, come quando si passa da una stanza con aria condizionata a temperatura molto bassa, a un ambiente molto più caldo. Per esempio quando si viaggia in macchina, consiglio di spegnere il condizionatore prima di arrivare a destinazione in modo tale da non subire questo forte impatto termico, di cambio della temperatura, nel momento in cui usciamo dalla vettura.

Vale sempre la regola di lavarsi le mani ovviamente…

Certamente! Ricordo che questi virus vengono veicolati sia per vicinanza diretta, attraverso l’aerosol che ci scambiamo tra paziente infetto e soggetto suscettibile, ma anche per via indiretta. E’ stato dimostrato da molti studi che le mani sono un «veicolo» utilizzato anche dai virus influenzali e simil-influenzali, e che il lavaggio delle mani con acqua e sapone, ripetuto più volte nell’arco della giornata, ne riduce la trasmissione in maniera significativa.

Raffreddore e influenza in estate: quanti giorni di incubazione hanno questi virus?

Il tempo di incubazione è piuttosto breve, uno o due giorni. La sintomatologia, che è meno pesante di quella dell’influenza, può prolungarsi invece per tre-quattro giorni: si tratta di qualche linea di febbre, tosse, naso chiuso, a volte anche laringite. Forme sicuramente meno intense ma da non sottovalutare perché nei soggetti fragili (come anziani o chi soffre di malattie croniche) possono aprire la porta a sovrainfezioni batteriche come le polmoniti.

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