Scivoloni sulle strade ghiacciate, pericolosi sbalzi di pressione che favoriscono ictus e infarti, crollo delle difese immunitarie contro i virus influenzali: ecco i tre grandi rischi che corrono gli anziani per colpa del gelo che in questi giorni sta facendo rabbrividire l’Italia da nord a sud. A ricordarlo sono i medici di famiglia e i geriatri, che all’unisono lanciano un appello: non uscite di casa, a meno che non sia strettamente necessario.
Il freddo è più pericoloso del grande caldo
«Ci premuniamo di lanciare allarmi durante le ondate di calore estive, ma il freddo è un pericolo ancora più grande: causa più vittime, soprattutto fra gli anziani», afferma Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg).
Più ricoveri e morti
La terza età è particolarmente sensibile alle basse temperature, che spesso comportano problemi di salute, peggioramento della qualità di vita e persino un aumento della mortalità, come spiega Nicola Ferrara, professore ordinario di Medicina Interna e Geriatria all’Università Federico II di Napoli e presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg). «Temperature inferiori alla media stagionale – ricorda l’esperto – comportano un aumento della mortalità, dei ricoveri ospedalieri (con particolare riferimento alle riacutizzazioni respiratorie e cardiache) e della cadute con il drammatico corollario delle fratture». In particolare, «l’incremento della pressione arteriosa osservata nei momenti freddi dell’anno può comportare l’aumento degli eventi cardiovascolari gravi, come infarti del miocardico e ictus cerebrali». Queste affermazioni sono suffragate da numerosi studi epidemiologici, sia europei che nazionali, «che hanno dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, l’associazione tra incremento della morbilità e mortalità nella popolazione anziana e temperature particolarmente basse».
Rischio ipotermia
Discorso a parte merita l’ipotermia, intesa come il calo della temperatura corporea sotto i 35°C: la riduzione della termoregolazione del corpo che si verifica con l’invecchiamento può causare (in un limitato numero di soggetti a rischio) un calo patologico della temperatura corporea, anche in assenza di sintomi, inducendo una condizione irreversibile che può portare persino alla morte.
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