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Cistite interstiziale: cause, sintomi, diagnosi, cure

La specialista Monica Sommariva spiega tutto quello che c'è da sapere su questa condizione infiammatoria cronica della vescica che ha colpito l'attrice Francesca Neri

La sindrome del dolore vescicale, nota con la vecchia dizione di cistite interstiziale (CI), è una condizione infiammatoria cronica della vescica, la cui causa è ancora ignota. A differenza della cistite batterica, più frequente, la cistite interstiziale non è causata da batteri e non risponde alla terapia convenzionale con antibiotici. È importante sottolineare che la cistite interstiziale non è un disturbo psicosomatico e non è causata da stress, ma al contrario il dolore continuo, lo stress che ne deriva e la mancanza di diagnosi possono causare un disturbo psicologico di ansia e depressione. La cistite interstiziale può colpire persone di qualsiasi età, razza o sesso. Tuttavia ne sono affette molto più frequentemente le donne. Monica Sommariva, medico chirurgo specializzato in Chirurgia Generale/Urologia, spiega meglio di cosa si tratta.

Quali sono i sintomi?

Nella cistite interstiziale possono essere presenti tutti o alcuni dei seguenti sintomi:

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  • sconforto vescicale;
  • minzione frequente (fino a 60 volte nei casi gravi) durante il giorno e soprattutto la notte;
  • stimolo impellente a urinare, accompagnato da dolore o spasmi come una mano che stringe;
  • dolore vescicale (da cui l’altro nome della cistite interstiziale, sindrome del dolore vescicale).

Se il dolore si irradia all’addome, alla zona periombelicale, all’uretra o alla vagina si parla di sindrome dolorosa pelvica, ossia un quadro doloroso più ampio. La sofferenza spesso interferisce con i rapporti sessuali e ne è esacerbata. Gli uomini possono soffrire di dolore ai testicoli, allo scroto e/o al perineo, al coccige o al pube, e avere eiaculazioni dolorose o disturbi simili ai sintomi legati alla ipertrofia prostatica con conseguenti terapie scorrette che talvolta portano ad eseguire, per sbagliata diagnosi, un intervento chirurgico alla prostata.

L’associazione con altre patologie

Caratteristica della cistite interstiziale è l’associazione con molte altre malattie di tipo autoimmunitario o legate a disordini immunologici: dolori muscolari e articolari (fibromialgia e sindrome da affaticamento cronico), cefalea, allergie, artrite reumatoide, lupus sistemico, collagenopatie, tiroidite di Hashimoto, sindrome di Sijogren, colon irritabile, endometriosi, vestibulite vulvare. La patologia è classificata come malattia rara con il codice di esenzione RJ0030 e dopo la diagnosi il paziente viene inserito nel registro regionale per le malattie rare.

Come si fa la diagnosi?

Per la maggior parte delle persone affette da cistite interstiziale non è affatto facile ottenere una diagnosi. Gli urologi e gli uroginecologi devono innanzitutto escludere altre patologie definite «confondenti», come tumore alla vescica, disturbi renali, tubercolosi, infezioni vaginali, malattie a trasmissione sessuale, endometriosi, cistite da radiazioni e/o chimiche e disturbi di cattivo svuotamento vescicale o neurologici. Ecco gli esami da eseguire:

  • Urinocultura e spermiocoltura per verificare che non si tratti di cistite «comune» causata da un’infezione batterica.
  • Esami ematochimici e urinari specifici per escludere anticorpi anti Chlamydia e tubercolosi.
  • Uroflussometria con valutazione del residuo post minzione, nei casi dubbi un esame uro-dinamico completo.
  • Compilazione di un diario minzionale e defecatorio per escludere disturbi funzionali della vescica e dell’intestino.
  • Compilazione di un diario alimentare e idrico.

Se necessario, per giungere alla diagnosi si può proseguire con i seguenti esami

Cistoscopia con idrodistensione in anestesia generale. Consente di sovradistendere la vescica per visualizzare sulla parete della vescica le emorragie puntiformi. Sono molto frequenti nella cistite interstiziale. Utile per ricercare una forma particolare di ulcera della mucosa vescicale, chiamata ulcera di Hunner, che guarisce solo con terapia chirurgica di ablazione dell’ulcera stessa. Meglio effettuarla in un centro specializzato: una cistoscopia eseguita durante una normale visita nello studio del medico può non rivelare queste anormalità e può essere molto dolorosa per i pazienti.
Biopsie della parete vescicale per escludere altre patologie.

La dieta e l’attività fisica

Al momento non esiste una cura per la cistite interstiziale perché la sua causa è ancora ignota e non vi è neppure un trattamento che funzioni per tutti, anche se oggi possiamo trattare con successo molti pazienti, soprattutto se la diagnosi è precoce. La terapia si basa soprattutto sulla correzione del comportamento e sulla dieta alcalinizzante.

  • Da evitare assolutamente fumo, caffeina, teina, lieviti, pomodori, alcolici, spezie.
  • Molto utili sono le tecniche di rilassamento del piano perineale come il pilates, lo yoga, l’agopuntura e la riabilitazione manuale o attraverso stimolazioni elettriche mirate a togliere la spasticità muscolare.
  • Fondamentale è la rieducazione vescicale attraverso lo «stretching», ossia una progressiva, forzata distensione della vescica per riabituarla a trattenere normali quantità di urina riducendo la frequenza con cui si sente il bisogno di fare pipì.

Come si cura la cistite interstiziale?

È possibile ricorrere anche ad alcuni farmaci orali.

  • Pentosano polisolfato sodico: ha ottenuto l’autorizzazione della Food and Drug Administration statunitense nel 1996. È l’unico farmaco orale approvato specificamente per l’utilizzo nella cistite interstiziale e si ritiene che agisca riparando l’endotelio della vescica, sottile o danneggiato.
  • Antidepressivi: si è osservato che gli antidepressivi triciclici a base di amitriptilina aiutano sia alleviando il dolore che moderando la frequenza della sindorme del dolore vescicale. Nella cistite interstiziale, tali farmaci sono usati per le loro proprietà antidolorifiche, non per trattare la depressione e a dosaggi bassi, aumentando lentamente la posologia per evitare i gravi effetti collaterali quali sonnolenza, tremori, nausea.
  • Antinfiammatori, antispastici, analgesici,antiistaminici, anticomiziali, miorilassanti, oppiacei possono alleviare il dolore vescicale ma difficilmente lo annullano.

Le instillazioni vescicali

Esistono poi altri rimedi per la cistite interstiziale.

  • La procedura di sovradistensione vescicale in anestesia serve come metodica diagnostica della cistite interstiziale, ma può anche avere una funzione terapeutica di interruzione del dolore attraverso uno «stretching» delle fibre nervose che decorrono nella parete vescicale. Il beneficio dura al massimo tre mesi.
  • Recentemente vengono utilizzate con notevole successo le terapie endovescicali basate sulla instillazione di componenti di cui è costituito il corpo umano: i glicosaminoglicani. Si tratta di sostanze con alto potere antiinfiammatorio che si distribuiscono sulla parete della vescica riparando la mucosa danneggiata da vari agenti chimici, tossici, batteri, radianti e comportandosi da ammortizzatore in quanto trattengono molta acqua.
  • Attualmente in commercio esistono soluzioni a base di acido ialuronico, condroitinsolfato o una miscela di entrambi. Non hanno effetti collaterali, sono maneggevoli. In molti casi migliorano velocemente la sintomatologia. Non sono dispensabili dal Servizio sanitario nazionale e hanno un alto costo, in quanto sono dispositivi medici e non farmaci.
  • Un altro prodotto ampiamente utilizzato all’estero, ma non in Italia perché non è disponibile da noi, è un farmaco, il dimetil sulfossido.
  • Altre sostanze per ora solo sperimentali promettono di migliorare la sintomatologia lavorando sul sistema immunitario interferendo con le cellule che provocano l’infiammazione.

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