Salute

Mal d’orecchio al mare: ecco cosa fare

Un tuffo in mare e dopo un po' ecco che arriva il mal d'orecchio... Vacanza rovinata? No! Per prevenire e affrontare un'otite, segui i consigli dello specialista Alberto Staffieri

Dopo un tuffo in piscina o in mare vi dimenticate di asciugarvi bene le orecchie, lasciandole umide e magari esposte al venticello estivo? Attenzione, potreste andare incontro a un disturbo tanto frequente quanto doloroso, cioè l’otite. Come prevenirla e soprattutto come curare l’igiene delle orecchie, negli adulti, certo, ma anche nei bambini? Ecco i consigli di Alberto Staffieri, specializzato in otorinolaringoiatria, audiologia ed odontoiatria.

Dopo un bagno in mare l’orecchio fa male. Perché?

Innanzitutto bisogna precisare che il dolore all’orecchio (o otalgia) di solito è legato a un’infezione auricolare, cioè l’otite. Ci sono due tipi di otite. Quella media è una patologia che si instaura nella cassa timpanica, sotto il timpano, e quasi sempre è legata a problemi nasali: le secrezioni catarrali prime fra tutti. In questi casi, infatti, può permanere la chiusura prolungata della tromba di Eustachio, quel canale che mette in comunicazione naso e orecchio medio, e può verificarsi l’otite media. L’otite esterna, invece, colpisce meno in profondità e si arresta al padiglione e al condotto uditivo esterno. È una malattia della pelle del condotto uditivo e può essere secondaria a diverse cause, tra cui la più banale è la presenza di un tappo di cerume. Il cerume, fisiologicamente sempre presente nel condotto uditivo, a contatto con l’acqua aumenta di volume, preme sulle pareti, comincia il dolore, il condotto è ostruito, le secrezioni ristagnano e si determina un’otite esterna ceruminosa. È il classico disturbo che colpisce al mare chi non soffre usualmente di problemi auricolari. L’otite esterna può anche essere foruncolosa. In questo caso si infiamma il bulbo pilifero che si trova nel condotto uditivo. Questo nella maggior parte dei casi è dovuto a cattive abitudini di pulizia dell’orecchio o traumi da grattamento o altro che determinano lesioni cutanee in questa zona molto delicata ed il passo all’infezione con l’arrivo di germi è breve.

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Otite media ed esterna: le differenze

La diagnosi è abbastanza semplice. Si esercita una pressione sul condotto uditivo esterno. Nel caso di otite media il paziente non avverte fastidio, nel caso di otite esterna invece questa manovra determina un dolore molto intenso.

I bambini sono più esposti al rischio di otite?

I più piccoli sono maggiormente a rischio di otite media ricorrente, soprattutto perché sono soggetti molto spesso a problematiche nasali. Come possono confermare anche tutte le mamme, le secrezioni catarrali sono il vero tallone di Achille dei bambini. La presenza di adenoidi e la inadeguatezza di manovre di pulizia delle fosse nasali (soffiare il naso, deglutizione forzata) contribuiscono a sostenere il fenomeno. Per quanto riguarda, invece, l’otite esterna, i bambini corrono in linea di massima gli stessi rischi degli adulti. Attenzione però all’igiene delle orecchie, in particolare ai mezzi che si usano come ad esempio i bastoncini porta cotone, che fanno bene quando sono utilizzati correttamente: vanno usati solo sull’esterno dell’orecchio, mai nel condotto, altrimenti invece di liberare, otturano. L’alternativa può essere l’utilizzo di gocce che sciolgono il cerume, seguito da blandi lavaggi.

Rimedi per l’otite: l’acqua termale è utile?

Le soluzioni a base di acqua termale sono di grande aiuto per liberare il naso, rimuovono le secrezioni e sono una terapia preventiva molto valida in caso di otite media ricorrente. Ormai in commercio se ne trovano di diversi tipi, già pronte all’uso. Consiglio di alternare periodi di utilizzo di soluzione termale ad altri con l’uso di soluzione fisiologica isotonica. Riguardo a ciò, nel caso si preferisca il fai da te, si può facilmente preparare in casa la propria “soluzione”: acqua e sale. Con una siringa privata dell’ago si instilla nelle narici il preparato, meglio se a temperatura ambiente o tiepido. È perfetto anche per i bambini.

Otite esterna: cura e prevenzione

L’acqua che ristagna nell’orecchio provoca un ambiente pericoloso dove possono proliferare batteri e germi. Abbiamo già parlato del cerume, ma non possiamo non ricordare il ruolo patogenetico del sudore nell’insorgenza di questa patologia, soprattutto nella stagione estiva. La terapia dell’otite esterna è antibiotica, tuttavia la corretta igiene dell’orecchio è un buon punto di partenza. Comunque, nel caso si sospettasse un’infezione dell’orecchio, è opportuno rivolgersi immediatamente a uno specialista che provvederà a eliminare le secrezioni per cercare di riaprire il condotto uditivo e a somministrare il trattamento antibiotico adeguato per via topica e/o sistemica.

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