Focus a cura di Bianca Maria Piraccini, professore associato in Dermatologia dell’Università degli Studi di Bologna (puoi chiederle un consulto qui).
E’ comprensibile lo scoraggiamento di Francesco Facchinetti (leggi qui): contro la calvizie non esiste ancora una cura definitiva e non sempre l’autotrapianto, la soluzione più efficace, dà risultati estetici accettabili.
CAUSE. La causa più frequente di alopecia negli uomini è l’alopecia androgenetica, dove i follicoli piliferi di alcune zone del capo sono più sensibili all’azione del testosterone (ormone maschile presente in percentuale ridotta anche nelle donne) o, meglio, al suo derivato (per opera dell’enzima 5-alfa-reduttasi), il diidrotestosterone.
RIMEDI. Per ostacolare i processi che portano a un’eccessivo diradamento si possono adottare comportamenti virtuosi, utili in generali a tutti e non solo a chi perde i capelli, come usare shampoo di buona qualità e non aggressivi, asciugare la chioma con il phon a una temperatura media e non tenere mai il bocchettone direttamente a contatto con la testa bagnata. Si potrà inoltre valutare con il dermatologo il ricorso a integratori e lozioni specifiche.
INTEGRATORI. A base di sali minerali (soprattutto zinco e ferro), vitamine (E, C, B6, B9 e H), aminoacidi (tra cui la metionina e la cisteina), aiutano la sintesi della cheratina, la proteina che è la principale costituente dei capelli. Possono servire nei momenti di stress o nei cambi di stagione e vanno assunti con costanza per tre-sei mesi.
LOZIONI ANTICADUTA. Per rinforzare la chioma potrebbero rivelarsi utili fiale, spray e sieri, efficaci per la caduta occasionale o stagionale e per le persone con i capelli fini, perché alcuni di questi prodotti che si applicano localmente hanno componenti che si attaccano al capello, formando un involucro trasparente che lo protegge e lo rende più spesso. Quest’ultimo effetto cosmetico, però, scompare dopo il lavaggio. Se comunque dopo tre mesi di trattamento il problema persiste, conviene andare dal dermatologo per valutare l’opportunità di una cura farmacologica.
FARMACI. In caso di alopecia androgenetica il medico può prescrivere farmaci specifici da applicare localmente a base di minoxidil, che ha lo scopo di arrestare l’aumentata caduta, prevenire l’assottigliamento dei capelli e aumentarne lo spessore. Un altro principio attivo efficace è la finasteride, da assumere per bocca sotto controllo dello specialista.
Gli effetti di entrambi i farmaci, minoxidil e finasteride, però, durano fino a quando si prosegue la terapia.
Ci sono poi nuovi trattamenti che si basano sull’uso locale della finasteride in gel o di potenti inibitori di alcune prostaglandine, proteine che giocano un ruolo fondamentale nella caduta dei capelli. Su queste molecole (bimatoprost e latanoprost) sono in corso numerosi studi.
AUTOTRAPIANTO. Il microtrapianto follicolare, che prevede il trasferimento dei propri capelli da una zona donatrice a una ricevente, può essere eseguito con tecnica Fue (Follicular unit extraction) o Fut (Follicolar unit transplantation). I capelli trapiantati non cadranno, perché i follicoli vengono prelevati dalla nuca, una zona dove sono immuni all’azione negativa degli androgeni.
TECNICA PRP. L’infusione di plasma arricchito di piastrine (Prp, Platelet rich plasma) del paziente nelle zone calve è una tecnica di medicina rigenerativa, che funziona bene nelle calvizie meno gravi, con una ricrescita valutata positiva nell’80% dei casi. Mancano tuttavia tecniche standardizzate per la sua esecuzione, che è diversa (con diversa efficacia!) da specialista a specialista. Può inoltre rappresentare un trattamento adiuvante l’autotrapianto e può migliorarne l’esito.
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