Salute

Anemia sideropenica: cause, sintomi e cura

Colpisce principalmente le donne con forti perdite durante le mestruazioni. Ecco le cause, i sintomi e la cura

Colpisce principalmente le donne in età fertile e può essere una conseguenza, a lungo termine, di perdite mestruali abbondanti (menorragia) associate ad un’alimentazione non adeguata. Abbiamo parlato di anemia sideropenica con l’esperto di Ok Salute Francesco Onida, Professore Associato in malattie del sangue all’Università degli Studi di Milano, che lavora presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano (Puoi chiedergli un consulto qui). Ha al suo attivo più di 200 pubblicazioni ed è presidente dell’Associazione Davide Soligo Onlus per il miglioramento del rapporto medico-paziente.

Anemia sideropenica: che cosa è?

Gruppo San Donato

L’anemia sideropenica è una condizione nella quale un deficit di ferro determina un’insufficiente produzione di globuli rossi: nell’anemia il livello di emoglobina, molecola contenuta nei globuli rossi e adibita al trasporto dell’ossigeno, è inferiore ai valori minimi normali (12 grammi per decilitro, g/dL).
In generale dal punto di vista clinico l’anemia viene classificata in base al suo grado: è definita lieve quando il livello di emoglobina è superiore ai 10 g/dL, moderata quando questo valore è compreso tra i 10 e gli 8 g/dL, e severa quando è inferiore agli 8 g/dL. L’anemia sideropenica è molto diffusa a livello mondiale. A soffrirne sono principalmente le donne in età fertile che hanno cicli mestruali abbondanti, con conseguente abbondante perdita di ferro. È importante precisare che l’anemia non si verifica come diretta conseguenza della perdita ematica mestruale, ma piuttosto come conseguenza della perdita di ferro ad essa associata, e quindi dell’insufficiente produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo (la fabbrica delle cellule del sangue) derivante dalla sideropenia.

Quali sono i sintomi?

La comparsa e la gravità dei sintomi sono in primo luogo dipendenti dalla rapidità con la quale si è instaurata l’anemia. Poiché l’anemia sideropenica generalmente si instaura lentamente, in maniera progressiva, i sintomi sono per lo più aspecifici e caratterizzati principalmente da stanchezza, ridotta tolleranza agli sforzi fisici, tachicardia e palpitazioni (sentire “il cuore in gola”), difficoltà di concentrazione e minor tolleranza al freddo. Ovviamente l’entità della sintomatologia dipende dal grado dell’anemia. Altre possibili conseguenze della prolungata carenza di ferro sono manifestazioni a carico dei tessuti epiteliali, quali caduta dei capelli, coilonichia (unghie sottili, fragili e incavate), e infiammazione delle mucosi orali (stomatite e glossite).

Un ciclo mestruale abbondante può determinare anemia sideropenica?

Sì. Nelle donne che soffrono di menorragia può instaurarsi, a lungo termine, una condizione di anemia sideropenica. Come già detto, durante il ciclo mestruale si verifica una perdita di ferro, che, se non viene opportunamente reintegrata, può determinare la comparsa di anemia. È opportuno specificare che il ferro presente nell’organismo proviene per circa il 95 per cento da un processo di “riciclo” (viene cioè recuperato dai globuli rossi che vanno incontro alla loro fisiologica distruzione principalmente all’interno della milza), e solo per il 5 per cento proviene invece dagli alimenti. Le donne che hanno un ciclo mestruale abbondante e un’alimentazione non sufficiente a garantire un adeguato apporto di ferro sono pertanto più facilmente soggette allo sviluppo di anemia sideropenica.
Per la diagnosi di anemia sideropenica è sufficiente valutare l’emocromo (dal quale si evince lo stato di anemia “microcitica”, ossia di anemia caratterizzata da globuli rossi più piccoli del normale) e il cosiddetto stato marziale, ossia la concentrazione del ferro nel sangue (sideremia) unita al livello della ferritina (proteina prodotta dal fegato che fornisce una misura delle scorte di ferro presenti nell’organismo) e della transferrina (che è la proteina deputata al trasporto del ferro). Il quadro tipico dell’anemia sideropenica è caratterizzato da valori molto bassi di ferro e ferritina e da un valore alto della transferrina (che conseguentemente risulta avere una bassa saturazione di ferro, generalmente sotto il 18%).

Qual è la terapia da seguire?

Il primo passo è rappresentato da un’alimentazione corretta, che garantisca un adeguato apporto di ferro. Il ferro più facilmente assimilabile dal nostro organismo è il ferro “eminico”, ossia quello contenuto nelle carni rosse. Anche i mitili, le uova, i legumi (ceci, fave, fagioli e lenticchie), i vegetali a foglia verde e la frutta secca contengono ferro, ma in quantità limitate e non facilmente assimilabile. Per aiutare l’organismo ad assimilare maggiori quantità di ferro occorre ricordarsi di assumere in concomitanza anche vitamina C: è sufficiente condire gli alimenti con del limone per accrescerne l’assorbimento.
Talora, in presenza di perdite mestruali molto abbondanti, anche un’alimentazione corretta può non essere sufficiente a reintegrare le perdite di ferro. In tal caso può essere necessario assumere una terapia integrativa a base di ferro. Esistono diverse preparazioni farmaceutiche a base di sali di ferro, anche se non raramente questi preparati possono creare disturbi gastroenterici di vario tipo. Un’alternativa molto efficace può essere rappresentata dal ferro in formulazione liposomiale, che viene assorbito direttamente nel fegato ed è generalmente molto ben tollerato

Celiachia e anemia sideropenica: qual è il legame?

La celiachia, malattia immunomediata nella quale l’esposizione alla gliadina (proteina del glutine) provoca una reazione infiammatoria dell’intestino tenue e dello stomaco, in assenza di una dieta priva di glutine determina a lungo andare un’alterazione della mucosa gastro-duodenale e un conseguente malassorbimento del ferro. Per questo motivo, in caso di sideropenia, oltre ad escludere possibili fonti di sanguinamento occulto (soprattutto gastroenterico), è sempre bene eseguire un test diagnostico per escludere la celiachia (un esame del sangue nel quale viene ricercata la presenza di specifici anticorpi).

Eliana Canova

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