Non c’è pace per le Olimpiadi di Rio de Janeiro che partiranno tra un mese, il prossimo 5 agosto. Dopo i problemi legati alle intemperanze politiche e sociali, dopo la crisi sanitaria legata al virus Zika, ora un gruppo di ricercatori brasiliani ha individuato un batterio resistente agli antibiotici nell’oceano che bagna alcune delle spiagge più famose di Rio e in alcuni specchi d’acqua che dovrebbero essere utilizzate per diverse gare dei giochi olimpici.
Il super batterio, secondo quanto rivelato da Renata Picao, leader del team di scienziati che ha fatto la scoperta, è entrato nelle sistema dell’acqua della città brasiliana attraverso i liquami di alcuni ospedali. Solo la metà degli scarichi degli ospedali è trattata. La notizia arriva mentre Rio si prepara a ospitare centinaia di migliaia di persone, tra atleti e turisti, per le Olimpiadi.
Tra le spiagge colpite, oltre alle famosissime di Capocabana, Leblon e Ipanema, anche quelle di Flamengo e Botafogo, che costeggiano la baia dove sono organizzate le gare di vela. Durante le prove già alcuni atleti hanno avuto dei malori e delle infezioni alla pelle del viso.
Anche la laguna Rodrigo de Freitas – che dovrebbe ospitare le gare di canottaggio – è infettata dal batterio. La pericolosità del superbug, come si chiamano in termini internazionali i batteri che resistono ai più importanti farmaci usati, dipende dal sistema immunitario di chi viene colpito. Comunque può provocare infezioni urinarie come cistite, gastroenteriti, infezioni polmonari e al sistema sanguigno.
Francesco Bianco
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