Non dipende tanto dalla vicinanza a fast-food o al parco per fare la corsetta giornaliera, bensì dalla qualità di vita percepita: l’ambiente in cui si vive, che sia in centro o in periferia di una città o in un paesino, influenza anche le abitudini alimentari e l’attenzione alla salute. Dai risultati di una ricerca appena pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine, che ha valutato i dati di oltre 3 mila residenti nella contea di Dallas tra i 18 e i 65 anni di età e durato ben sette anni, emerge che traslocare in un quartiere dove la qualità di vita percepita è peggiore può far ingrassare.
Secondo i calcoli degli americani, che sull’influenza di un vicinato povero di stimoli, cultura e possibilità ci hanno già fatto numerosi studi, si arriverebbe a guadagnare fino quasi un chilo per ogni punto perso in benessere percepito nel nuovo quartiere. Ad avere il maggiore impatto sulla salute non è la ricchezza economica bensì fattori riguardanti la socialità, come la maggiore collaborazione con i vicini, la sicurezza nelle strade, l’ambiente gradevole e a misura d’uomo. Ricerche precedenti, sempre provenienti da oltreoceano, avevano associato la vita in quartieri ‘deprimenti’ a una maggiore incidenza di ansia e depressione registrate tra i suoi abitanti.